Cantù, caos pronto soccorso
Nove ore per tre punti al labbro

Lunga attesa per un’anziana di 87 anni. Tante emergenze: da lunedì a mercoledì oltre 100 accessi al giorno

Il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate si conferma ancora una volta punto di riferimento imprescindibile per il Canturino e non solo.

Con il risultato che per tre giorni il numero di accessi quotidiani è stato di circa un centinaio, con molti codici rossi, ovvero di massima gravità.

Troppi per una struttura dove superati gli 80 scatta la soglia del sovraffollamento. Inevitabili i disagi per gli utenti, come la donna di 87 anni che ha dovuto far trascorrere nove ore per qualche punto di sutura al labbro.

Sono stati i familiari, mercoledì sera, esasperati dalla lunga attesa, a sollevare la questione attraverso La Provincia:

«Oggi dalle 15 ad adesso, 23.30, mia mamma di 87 anni si trova ancora su una carrozzina in attesa a essere visitata. È caduta e ha il labbro superiore lacerato, e da 9 ore aspetta di essere medicata. È una vergogna. Stanno torturando un’anziana per una semplice medicazione». L’Asst Lariana replica con Patrizia Figini, direttore medico di presidio: «Siamo dispiaciuti e ci scusiamo per la lunga attesa. La signora era sicuramente sotto attenzione del personale, quindi per qualunque sintomo ulteriore sarebbero intervenuti tempestivamente».

Da lunedì a martedì, spiega Figini, il pronto soccorso di via Domea ha accolto un centinaio di pazienti al giorno. Troppi.

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