Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 14 Febbraio 2018
Cantù e il caso Arosio, ora la giunta fa ricorso al Consiglio di Stato
Decisa la contromossa: appello sull’incompatibilità sancita dal Tar
Duecento giorni per il verdetto. In caso di bocciatura definitiva voto in primavera 2019
Il sindaco Edgardo Arosio aveva detto che non si sarebbe arreso. E ora è ufficiale. C’è infatti il ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar di Milano, sfavorevole al Comune di Cantù e favorevole ad Armando Zanfrini, l’impresario di pompe funebri fratello del sindaco: il suo appalto, ha sentenziato il Tar, non poteva essere annullato. Ma se fin qui il Consorzio Pompe Funebri Zanfrini ha avuto ragione, si parte ora con un altro round. Al livello giudiziario superiore.
Quindi, il sindaco Arosio, in teoria, eviterebbe, almeno per ora, l’incompatibilità, e il conseguente decadimento. Con un’ulteriore partita che, in media, viste le ultime statistiche, potrebbe durare 200 giorni da qui al pronunciamento.
E se il Consiglio di Stato dovesse poi dare nuovamente torto al Comune, con il decadimento che a quel punto diventerebbe inevitabile, l’amministrazione di centrodestra dovrebbe tuttavia restare al governo della città, con il subentro di un vicesindaco - si è detto, sempre della Lega Nord - quantomeno fino al prossimo appuntamento elettorale, nel 2019.
La decisione è stata presa nel pomeriggio di ieri, durante la Giunta.
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