Cantù, il sindaco salva Metrangolo
«Il suo stipendio per l’emergenza»

Alice Galbiati non revoca l’assessore, che donerà 5mila euro, e accusa l’opposizione: «Ha alimentato la polemica, noi gestivamo il caso Covid». La replica: «Caso da chiudere subito»

Un intervento di sette minuti del sindaco Alice Galbiati, venerdì sera in Consiglio comunale, ha messo la parola fine alla vicenda che ormai da settimane teneva in ostaggio il dibattito politico canturino: l’assessore Antonio Metrangolo viene confermato nel proprio ruolo in giunta .

E, come concordato con il primo cittadino, rinuncerà ad altri tre mesi di indennità per un totale di 5mila euro, che verranno versati sul conto corrente di solidarietà creato dal Comune.

Intervento estremamente spigoloso, nel quale il sindaco leghista ha accusato le opposizioni di aver voluto creare e alimentare questa polemica, mentre lei e l’amministrazione gestivano l’emergenza Covid-19. Altrettanto forti le reazioni delle opposizioni, che l’hanno incalzata chiedendo perché abbia impiegato così tanto tempo per una conferma.

«Sono esterrefatto - dice il capogruppo di Pd-Unire Cantù-Cantù con Noi Vincenzo Latorraca - mi pare che il sindaco viva in una dimensione sua, irreale».

L’assessore Metrangolo di Cantù Sicura, con deleghe ad Ambiente, Decoro e Viabilità a fine marzo era stato trovato in visita nella casa di un consigliere comunale in pieno lockdown e per questo si era autosospeso.

Secondo Galbiati, alle minoranze «non deve essere sembrato vero quando alla porta si è presentata l’occasione di soffiare sulla polemica», nonostante l’emergenza sanitaria, «mi spiace - ha proseguito - se ho preferito occuparmi dei voucher per le famiglie, del funzionamento del centro operativo, della creazione di una rete di assistenza».

E ancora «abbiamo delle priorità davvero diverse, e io ne vado fiera». Poi l’annuncio: «Metrangolo ha sbagliato, ha pubblicamente ammesso l’errore, e l’ha anche pagato materialmente, con la mancata percezione dell’indennità. Personalmente ritengo che questo errore non sia sufficiente a revocarlo».

Così, nel pomeriggio, gli ha chiesto di tornare in giunta, concordando di rinunciare ad altri tre mesi di indennità, versando in totale 5mila euro al fondo di solidarietà del Comune.

Latorraca ha stigmatizzato l’annuncio arrivato «in zona Cesarini» e le accuse alle opposizioni: «È una questione che avreste dovuto dipanare voi da tempo. Dipendeva da noi? Voi avete la forza dei numeri. Invece di nascondervi dietro presunte inammissibilità, perché non è stata discussa? Qual è la vostra debolezza?».

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