Cantù, oltre ai ladri le truffatrici
Fingono controlli sanitari in casa

Due donne con falsi tesserini Ats volevano entrare nelle abitazioni di Asnago. Intanto a Senna furto in un appartamento al piano rialzato, mentre a Capiago il colpo è fallito

A Cantù Asnago arrivano le truffatrici: due donne, con finto tesserino dell’Ats - la nuova sigla dell’Asl - si presentano al citofono, e chiedono di entrare in casa. «Dobbiamo entrare per un controllo, ci manda il vostro Comune», la frase riferita da un residente.

A Senna invece, ci sono i ladri: nel tardo pomeriggio, hanno seminato il caos nelle stanze, e sono fuggiti con l’oro rubato dalle camere. A Capiago Intimiano, in via Papa Giovanni XXIII, ancora ladri, con una tentata effrazione. Questa la cronaca dell’ultima giornata di assalti, con il Natale che si avvicina e il rischio che anche i malviventi pensino allo shopping, declinato nel segno dell’illegalità.

Non la solita truffa del finto tecnico dell’acqua, quindi, quella andata in scena a Cantù Asnago, dalle parti di via Citterio, dietro i binari della ferrovia Milano-Como-Chiasso. Stavolta, a presentarsi al citofono, una coppia di donne, entrambe con un tesserino irregolare: falso il documento e falsa anche la frase di presentazione, in nome del Comune di Cantù.

Una procedura assolutamente non contemplata dall’ Ats, come conferma la stessa azienda sanitaria: «Con riferimento alle segnalazioni di persone che si qualificano come dipendenti di Ats Insubria nel tentativo di entrare nelle case dei cittadini di Cantù Asnago, l’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria conferma che “nessun dipendente svolge attività “porta a porta” e tra i compiti dei tecnici di ATS non sono previste visite ispettive alle abitazioni dei singoli cittadini”», il chiaro concetto ribadito in una nota.

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