Cantù, Pianella sempre più deserta
Se ne andrà anche l’unico alimentari

A fine giugno chiude il punto vendita de “Il Fornaio” di Radice nello storico quartiere. Il titolare conferma: «Lavoriamo meglio in piazza San Rocco, ormai qui non c’è più nessuno»

È un altro addio pesante per Pianella. Perché, a fine giugno, anche il punto vendita de Il Fornaio di Radice, ultimo alimentari rimasto, prevede di andarsene dal quartiere storico del centro città, sempre più deserto. A segnalarlo è, per i residenti che abitano in zona, Alessandro Corbetta. «Siamo fiduciosi in un ripensamento da parte della dirigenza de Il Fornaio di Radice che il quartiere chiede a gran voce», afferma. Ma difficilmente questo potrà avvenire.

«Lavoriamo meglio in piazza San Rocco, ormai in Pianella non c’è più nessuno», dice Antonio Radice, fondatore della catena nel 1967, ad oggi presente con quattro punti vendita in città.

È di poche settimane fa l’annuncio della chiusura, dopo 49 anni, della boutique Gioiosa, dove sono comparsi i cartelli: “Svendita totale. Chiude il 31 marzo”. Ora, venti di chiusura anche per il Fornaio.

L’appello di Alessandro Corbetta

«Il mio è un appello nel tentativo di condividere e scongiurare la prossima chiusura di una storica attività situata in Pianella - dice Corbetta - Il Fornaio di Radice, gestito autonomamente da 22 anni da Sergio Bernasconi, da quanto si apprende rischia la chiusura il prossimo 30 giugno 2022. Questa decisione comporterebbe dopo un ventennio la chiusura dell’unico panificio, nonché piccolo alimentari di Pianella, divenuto ormai punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. La chiusura del Fornaio di largo Adua non è sostenibile per il quartiere canturino che da tempo è al centro della cronaca per il fenomeno della desertificazione».

«Il Comune - prosegue Corbetta - si è attivato per riqualificare l’area, posando di recente la scultura “Amore per la Vita” dell’artista Giovanni Mason all’interno della rotatoria tra via Vergani e largo Adua. A dire il vero, “Una vita che sta morendo”, quella di Pianella, ravvivata soltanto da poche attività commerciali».

I sopravvissuti e i (pochi) nuovi

Tra quelle storiche sopravvive oggi solo il bar tabaccheria Pianella gestito da Alessandro Castelli e il ristorante cinese La Muraglia. «In contrasto a questa moria dice il residente - di attività e di negozi fantasma, abbiamo apprezzato il tentativo ben riuscito di riportare un po’ di vita nel quartiere con l’apertura de “L’edicola”, grazie a Maurizio Mancuso. Le promesse del comune di ulteriori posteggi e di riqualificazione ancora in sviluppo sarebbero vane dinanzi a una perdita così grave per la vita e l’economia del quartiere. Gli abitanti di Pianella, visto il loro affetto verso il Fornaio di largo Adua, e verso il signor Bernasconi per la sua cordialità e professionalità, non rimarrebbero indifferenti alla sua chiusura».

Come si apprende dallo stesso Radice, le considerazioni sono anche legate ai costi per l’affitto. Ma quindi in largo Adua si chiude? «Penso di sì, dobbiamo fare un consiglio e poi manderemo la disdetta - dice Antonio Radice - Pianella ormai è deserta. In San Rocco l’altro punto vendita ha preso piede bene, c’è anche la caffetteria. E piazza Garibaldi, dove siamo presenti, è comunque a due passi. Chi attualmente è al lavoro in largo Adua sarà trasferito in piazza San Rocco, al posto di un’altra dipendente che andrà in pensione fra tre o quattro mesi». Un destino che sembra essere già segnato.

Christian Galimberti

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