Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 26 Febbraio 2019
Cantù, Pronto soccorso affollato
Rimane l’emergenza ricoveri
All’ospedale non c’è più il blocco degli ingressi programmati ma l’attenzione resta alta
L’emergenza, quella che ha sovraffollato per giorni il pronto soccorso e costretto a bloccare i ricoveri programmati, posticipando le procedure non urgenti, pare alle spalle.
Ma la coda dell’influenza continua a creare problemi soprattutto agli anziani e continua a portare nel reparto di emergenza urgenza casi gravi di pazienti alle prese con le sue complicanze a livello respiratorio.
Per questo, unito a un’attività ordinaria che macina numeri non banali, anche se i letti di Chirurgia sono stati riaperti si continua a monitorare la situazione giorno per giorno.
Da circa un mese a questa parte il pronto soccorso di via Domea è diventato meta, giorno e notte, di persone che hanno contratto l’influenza.
Nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti anziani con gravi problematiche respiratorie, che quindi non possono essere curate a casa, e con patologie croniche, le cui condizioni si aggravano.
E poi, appunto, le dispnee. Dal 14 gennaio e fino alla prossima settimana, al 3 marzo, al Sant’Antonio Abate di Cantù sono stati attivati dieci letti aggiuntivi per far fronte al periodo di maggiori ricoveri legato alla diffusione dell’influenza e delle sue complicanze, ma visti i numeri di queste settimane, sempre pari o superiori agli 82 accessi sulle 24 ore, soglia che fa scattare il sovraffollamento, la misura non è stata sufficiente.
Ieri pomeriggio attorno alle 17 si contavano 56 accessi dalla mezzanotte, il che significa, con altre sette ore di servizio davanti, arrivare a numeri ancora molto importanti. Al pronto soccorso, il quel momento, erano presenti 3 codici rossi, 7 gialli e 10 verdi. I casi di maggior gravità, insomma, sono ancora molti.
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