Cantù, revocato il bando dei rifiuti
Il Comune teme problemi legali

Nella delibera di giunta che rinvia la gara si parla di «Possibili profili di illegittimità». Il Pd: «L’avevamo detto». Il sindaco: «Sono cambiate le condizioni, non c’è nulla di strano»

Tutto da rifare. Con il rischio che il Comune debba sborsare di nuovo i 30mila euro per la procedura dell’affidamento. A revocare il bando per i servizi di igiene urbana del Comune di Cantù, raccolta rifiuti a domicilio compresa, base d’asta di 11 milioni di euro per quattro anni che potrebbero salire oltre i 15 con il rinnovo di ulteriori due anni, sono gli stessi uffici del municipio.

Motivo: evitare problemi legali dopo la recente delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera). «Il reperimento delle risorse - si legge nella determina del Comune - comporterebbe un profilo di illegittimità», visto il nuovo metodo tariffario imposto da Arera.

Per il gruppo consiliare Pd Unire Cantù e Cantù Con Noi, all’opposizione: una questione politica, si riafferma, per un bando steso senza mettere nero su bianco gli indirizzi politici. Per la maggioranza di centrodestra: una questione tecnica, si ripete, per un atto tecnico, il bando, a firma degli uffici, su cui non è comunque mancato il confronto con la Giunta.

Sull’argomento, di recente, era stato il gruppo Pd-Cantù-Unire a contestare un mancato coinvolgimento delle minoranze.

«Si è costruito un bando che non è più attuale - rimarca il capogruppo consiliare Vincenzo Latorraca - A noi sembrava incredibile che si fosse proceduto senza considerare che Arera stava rivendendo il sistema tariffario. Il bando non è costo a zero. Per affidare di nuovo gli appalti alla Provincia, mi piacerebbe capire cosa pagherà il Comune di Cantù, dato che è previsto lo 0,3% sulla base d’asta». Sarebbero circa 30mila euro in più.

Per il sindaco Alice Galbiati, Lega, è una vicenda tecnica: «In questa situazione di incertezza, gli uffici hanno valutato diverse soluzioni tecniche e, dopo essersi confrontati con la Provincia, hanno prospettato alla Giunta la revoca della procedura».

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