Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 24 Novembre 2019
Cantù, revocato il bando dei rifiuti
Il Comune teme problemi legali
Nella delibera di giunta che rinvia la gara si parla di «Possibili profili di illegittimità». Il Pd: «L’avevamo detto». Il sindaco: «Sono cambiate le condizioni, non c’è nulla di strano»
Tutto da rifare. Con il rischio che il Comune debba sborsare di nuovo i 30mila euro per la procedura dell’affidamento. A revocare il bando per i servizi di igiene urbana del Comune di Cantù, raccolta rifiuti a domicilio compresa, base d’asta di 11 milioni di euro per quattro anni che potrebbero salire oltre i 15 con il rinnovo di ulteriori due anni, sono gli stessi uffici del municipio.
Motivo: evitare problemi legali dopo la recente delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera). «Il reperimento delle risorse - si legge nella determina del Comune - comporterebbe un profilo di illegittimità», visto il nuovo metodo tariffario imposto da Arera.
Per il gruppo consiliare Pd Unire Cantù e Cantù Con Noi, all’opposizione: una questione politica, si riafferma, per un bando steso senza mettere nero su bianco gli indirizzi politici. Per la maggioranza di centrodestra: una questione tecnica, si ripete, per un atto tecnico, il bando, a firma degli uffici, su cui non è comunque mancato il confronto con la Giunta.
Sull’argomento, di recente, era stato il gruppo Pd-Cantù-Unire a contestare un mancato coinvolgimento delle minoranze.
«Si è costruito un bando che non è più attuale - rimarca il capogruppo consiliare Vincenzo Latorraca - A noi sembrava incredibile che si fosse proceduto senza considerare che Arera stava rivendendo il sistema tariffario. Il bando non è costo a zero. Per affidare di nuovo gli appalti alla Provincia, mi piacerebbe capire cosa pagherà il Comune di Cantù, dato che è previsto lo 0,3% sulla base d’asta». Sarebbero circa 30mila euro in più.
Per il sindaco Alice Galbiati, Lega, è una vicenda tecnica: «In questa situazione di incertezza, gli uffici hanno valutato diverse soluzioni tecniche e, dopo essersi confrontati con la Provincia, hanno prospettato alla Giunta la revoca della procedura».
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