Cantù tra ’ndrangheta e droga
Il sindaco: «Denunciate i sospetti»

Arosio dopo il blitz della Finanza: «Cosche e spaccio sono estranei al nostro Dna, non deve esserci omertà». E ribadisce l’idea di un polo della sicurezza con coordinamento tra polizia locale e carabinieri

Prima la ’ndrangheta. Poi la droga. Sono mesi di inchieste. Lo sfondo: il divertimento serale in centro. «Abbiamo assistito nell’arco di pochi mesi a vicende che non sono nel nostro Dna. Vediamo di trovare gli anticorpi giusti: lavoreremo anche per questo. Serve il coraggio per denunciare e segnalare. L’omertà non deve essere la parola d’ordine: vogliamo combattere questo senso di impunità».

Il sindaco Edgardo Arosio, Lega Nord, nel dire questo ha in mente l’immagine del ragazzo che, nella centralissima via Dante, aspetta di prendere al volo la dose di cocaina lanciata dalla finestra, direttamente in strada. Attorno, ci sono anche tanti altri ragazzi. Possibile che nessuno abbia mai visto niente?

Tra i commenti politici, c’è il sindaco Arosio che ricorda l’idea di riportare in piazza Parini, magari già nel corso del prossimo anno, il comando della polizia locale. La volontà di ristrutturare la caserma dei Carabinieri di via Manzoni. Dalla minoranza, la civica Lavori in Corso dà volentieri il suo appoggio al sindaco contro i silenzi. Ma chiede anche di raccontare una città che esiste: la Cantù delle numerosi associazioni di volontariato. Dal Pd, si sottolinea come sia importante la cultura della prevenzione.

Altri dettagli e commenti sul giornale in edicola domenica 3 dicembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA