Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 02 Ottobre 2019
Cantù, vandalismi notturni alla “Maestà”
Due ragazzi ripresi dalle telecamere
Si sono arrampicati sull’opera di Pesce, piegando una freccia. Polemica in consiglio
Hanno un volto i due ragazzi che nella notte tra sabato e domenica hanno cercato di arrampicarsi sulla Maestà Sofferente, l’opera di Gaetano Pesce approdata in piazza Garibaldi, piegando una delle 400 frecce infilzate sulla sua superficie a rappresentare la violenza contro le donne. Ora, l’obiettivo è dare anche un nome a quei volti, per far sì che possano rispondere dei propri atti.
Ha destato grande delusione, l’altro giorno, la scoperta che i vandali si erano accaniti contro l’installazione dell’archistar Pesce, rivisitazione dell’iconica poltrona Up5&6, realizzata nel 1969 e prodotta da B&B Italia, le cui forme ricordano inequivocabilmente l’anatomia femminile.
A maggior ragione considerando che è rimasta a lungo esposta a Milano, in piazza Duomo, per la Design Week, uscendone quasi indenne. Mentre in città sono bastati pochi giorni per constatare il primo danno.
La questione è approdata anche in consiglio comunale, lunedì sera, quando il consigliere del Partito Democratico Filippo Di Gregorio ha attaccato la maggioranza, accusando di fatto l’amministrazione di aver abbandonato a se stessa la Maestà Sofferente in piazza, mentre «Il Comune ha il dovere di tutelarla, sia per dovere istituzionale, sia per rispetto verso l’arte». Altrimenti, l’affondo, tanto varrebbe evitare di proporre simili iniziative solo per cercare di nobilitare il proprio agire amministrativo. Accusa alla quale l’assessore alla Sicurezza Maurizio Cattaneo ha risposto spiegando che sono state visionate le immagini delle telecamere della videsorveglianza cittadina, che hanno ripreso gli autori del gesto. Due ragazzi, a quanto pare, che tra sabato e domenica, alle 3.54, hanno cercato di arrampicarsi sulla Maestà Sofferente, con uno dei due che si abbassava per permettere all’altro di arrivare sino in alto, alle frecce. «Le verifiche continuano – ha confermato – per cercare di individuali».
Il vicesindaco Giuseppe Molteni, assessore alle Attività Produttive che sta seguendo il Festival del Legno in prima persona, ha poi aggiunto che «la Maestà Sofferente è stata lasciata libera dalle transenne per volontà dello stesso Pesce», quindi non per noncuranza da parte dell’amministrazione.
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