Cantù su una vetrina europea: con il Festival del Legno la città diventa un museo diffuso

Decima edizione Con quest’anno il comune del legno si lancia senza paura su un panorama ben più ampio di quello territoriale, proponendosi anche ai comuni vicini come modello di città capace di guardare insieme a passato presente e futuro. Una capacità riconosciuta anche dal premio “New European Bauhaus”

Recente vincitore del prestigios o “New European Bauhaus”, promosso dalla UE per comuni di piccole e medie dimensioni, Cantù si mette in vetrina come Museo Diffuso. O meglio, nell’appuntamento con l’annuale Festival del legno, la città del mobile, cuore pulsante del distretto del legno-arredo, fa “Prove di Museo Diffuso” guardando alla sua tradizione, oltre che al presente e al futuro.

Non facile il tema scelto quest’anno - doverosamente dopo il riconoscimento UE - per una rassegna che, dall’11 al 20 novembre inanella una quantità di appuntamenti nei luoghi simbolici della propria identità. Da un lato i poli espositivi maggiori - ex chiesa di Sant’Ambrogio, Villa Calvi -, dall’altro gli spazi dove si forgiano le competenze del settore (design, produzione, lavorazione), vale a dire il Liceo Melotti e la Enaip Factory. Dall’altro, le realtà imprenditoriali del territorio, vera attrazione della cultura materiale vivente, protagoniste di Botteghe Aperte.

Hanno fatto bene gli organizzatori a preferire questa dicitura dal sapore antico, a quella di “aziende”. Perché, in tal modo, viene alla luce quel “genius loci” che si rinviene in tutti i Musei Diffusi, vale a dire il fattore identitario di un territorio che - in virtù del legno - ha modellato il proprio profilo su scala globale. Quest’anno l’installazione simbolo del Festival è ANTIMATTER_Stone, un’opera del giovane Sebastiano Pelli vista a margine della Mostra del cinema di Venezia, che porta a tema sostenibilità, rispetto dell’ambiente, bellezza, etica sociale partecipata.

In questa decima edizione si nota una coerenza ancora più stringente che in passato, segno di una crescita indubbia del progetto. Oltre a un cartellone denso, anche sul piano concettuale, spiccano le iniziative per le giovani generazioni.

Facile prevedere che quest’anno, più che in passato, Cantù sia “sorvegliata speciale” in quanto modello che può “contagiare” in modo virtuoso altri territori.

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