Casa di riposo ad Arosio
Cinque morti di Covid-19

Tragica sequenza in appena 7 giorni tra gli ospiti della Rsa Borletti. Il presidente Pozzi: «Sono affranto». Ad accrescere la preoccupazione la nuova positività di 2 anziani e 2 operatori già contagiati nel primo lockdown

Il Covid è tornato a far paura alla Fondazione Borletti. Dopo la notizia della scorsa settimana della nuova escalation della pandemia, sia tra gli ospiti che tra il personale, ecco la drammatica comunicazione del decesso, in sette giorni, di cinque persone ricoverate nella Rsa di Arosio. Nella prima ondata complessivamente, nei mesi di marzo ed aprile, erano stati sei i morti. «Sono affranto -confessa Antonio Pozzi, presidente della struttura per anziani -.Purtroppo in pochi giorni sono venuti a mancare cinque ospiti. Erano tutti affetti da diverse patologie ed erano dei profili di rischio medico molto elevato, ma l’infezione da Covid 19, ha fatto precipitare la situazione e non ce l’hanno fatta. Nonostante la costante assistenza medica ed infermieristica».

Una situazione choccante per tutti, come sottolinea la direttrice Daniela Crippa. «Eravamo riusciti a tornare “Covid free” dopo la prima ondata e adesso siamo ancora sotto pressione -spiega -.E’ successo tutto molto in fretta:le persone positive, tutte con più di ottant’anni, sembravano senza gravi conseguenze, ma poi la situazione è precipitata, in pochissimo tempo». Il presidente Pozzi rivela un particolare, decisamente preoccupante per lo sviluppo della pandemia. «Un paio tra gli ospiti positivi avevano già contratto il Covid a marzo, nella prima ondata e sono rimasti contagiati anche adesso -spiega -. Quindi, evidentemente non sono rimasti immunizzati. Purtroppo la stessa condizione è stata riscontrata anche per un paio di dipendenti:pure loro avevano già contratto il virus. Questa particolarità rende ancor più difficile la lotta alla pandemia».

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