Cermenate, flop del condono ai morosi
Il Comune va avanti con i pignoramenti

Solo 10 domande, per 25mila euro, a fronte di un credito su multe e imposte di 1,2 milioni

Ci hanno provato, con le buone. Hanno offerto ai cittadini che abbiano nel cassetto qualche ingiunzione di pagamento per una multa per divieto di sosta o una rata della tassa rifiuti non saldata, la possibilità di regolarizzare la propria posizione pagando a rate.

Con una decurtazione intorno al 30 % e senza mora. Ma ad approfittarne sono stati in pochi davvero, bastano le dita di due mani a contarli: dieci persone in tutto, e otto solamente le domande ammesse. Il che, conti alla mano, significa che le ingiunzioni inviate ammontano a un valore pari a 1 milione e 291mila euro, ma il Comune ne incasserà, da questo condono, solo 25.771.

Con tutti gli altri, quindi, si procederà secondo la legge, more comprese.

E nell’ultimo trimestre la società di riscossione cui si affida l’ente ha già attivato 1.144 pignoramenti in relazione alle procedure esecutive pendenti. Nei mesi scorsi il Decreto Crescita aveva previsto la facoltà, per i Comuni, di adottare un regolamento per la definizione agevolata delle entrare riscosse con ingiunzione fiscale, che per oggetto aveva le somme poste in riscossione mediante le procedure notificate ai cittadini dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

Perentorio che il regolamento venisse approvato entro il 30 giugno, e, nonostante le elezioni si fossero svolte solo un mese prima, uno dei primi atti della giunta del sindaco Luciano Pizzutto era stato proprio questo, concedendo fino al 30 settembre la possibilità di aderire.

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