Commissione d’inchiesta sui rifiuti
Parlamentari in visita anche a Mariano

Nel tour sui traffici illeciti in Lombardia domani alle 12 tappa a Cascina Settuzzi. Saranno presenti i carabinieri che indagano sui roghi, il sindaco con l’assessore e i gestori

È atteso domani, lunedì 8 luglio, in provincia di Como e soprattutto nella discarica di Mariano, l’arrivo della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.

Un sopralluogo che si inserisce nell’ambito di un’attività conoscitiva più ampia che comprende il territorio veneto e lombardo. Tappa quindi anche nell’impianto di Cascina Settuzzi, riaccendendo i riflettori sul sito dopo gli incendi divampati in via del Radizzone, ben quattro in cinque anni.

L’ultimo era scoppiato a marzo sul fronte aperto della collinetta dei rifiuti dove operavano i gestori per ripristinarne i profili con lo stoccaggio di materiale di risulta dalla differenziata.

Ad accendere la discussione, allora era stata la tempistica del rogo, partito dal compattatore, una settimana dopo la denuncia dell’Osservatorio sulle Criminalità dell’Università degli Studi di Milano che ventilava la mano dell ’ndragheta dietro gli episodi.

Il sopralluogo della Commissione parlamentare è fissato alle 12 di domani e ha una valenza importante, tant’è che è richiesta la presenza dei carabinieri, titolari delle indagini aperte a seguito degli episodi, dei vigili del fuoco e, infine, dei tecnici di Arpa per conoscere il passato, presente e il futuro del sito gestito da “Ambiente Futuro” , la ditta milanese subentrata ormai due anni fa nel contratto con il Comune dopo aver acquisito il ramo di azienda dalla Daneco spa.

Ma il futuro dell’impianto è già scritto ed è la chiusura, come ribadisce il sindaco Giovanni Alberti, che sarà presente al sopralluogo insieme all’assessore all’Ambiente ed Ecologia, Loredana Testini. «Seppur insediati da poco - spiega - il primo cittadino è responsabile di tutto. Ci saremo per la parte politica, oltre a tutte quelle figure che possono dare una risposta alle domande della Commissione parlamentare, che non fa tappa solo a Mariano». Posticipata a causa del rogo di marzo, la nuova data di chiusura del sito è fissata per la primavera del prossimo anno

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