Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 20 Aprile 2020
Coronavirus, le imprese
«Regole certe
ma poi fateci ripartire»
L’appello di Donata Porro (Omp Porro) per il via libera: «Massima attenzione ai nostri lavoratori»
Donata Porro, impegnata con le sorelle Paola e Anna nel rilancio della Omp Porro di Cucciago era stata tra i primi imprenditori a chiedere con fermezza la necessità di chiudere le aziende per tutelare la salute dei lavoratori agli inizi del mese di marzo: 75 dipendenti e 75 nuclei familiari che dovevano essere protetti il più possibile dalla diffusione del virus. La sua posizione aveva anche anticipato le decisioni del governo che a partire da lunedì 9 marzo ha stabilito di chiudere tutto per prevenire il più possibile l’estensione del contagio da coronavirus. Ora però gli imprenditori, consapevoli del rischio di “default” dell’intera economia, chiedono a gran voce, a partire dal neo-presidente di Confindustria Carlo Bonomi, di ripartire.
«Speriamo di poter riaprire il prossimo 4 maggio come ormai si chiede da tutte le parti sociali – afferma Donata Porro - dicono di voler essere cauti nella riapertura ma si rendono conto che se non impariamo a convivere con questo mostro, non ripartiamo più?».
L’imprenditrice ha passato più di un mese a studiare tutte le misure preventive per assicurare una ripresa che avvenga nella massima sicurezza per i lavoratori: mascherine, guanti, “distanziamento”, sanificazione costante degli ambienti di lavoro, protezione con il gel e ogni sorta di attenzione e di misura preventiva. Fortunatamente la Omp Porro ha una tale estensione che l’attuazione delle misure preventive e della massima sicurezza nella fabbrica e nei vari reparti dovrebbe essere assicurata.
«Sono ormai settimane che stiamo lavorando per attivare tutte le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza di tutti noi lavoratori – aggiunge Donata Porro – Quando dico tutti parlo di una comunità di persone a cui tengo in modo particolare. Ho percepito l’attaccamento di tutti i lavoratori di Omp Porro alla loro azienda».
E aggiunge con tutta la grinta e la determinazione: «Certo che siamo tutti consapevoli che il rischio c’è: ma quanti altri rischi corriamo restando blindati a casa? Siamo da troppo tempo bloccati in quattro mura. Così rischiamo la depressione, rischiamo di indebolirci a tal punto di non avere più energie per ripartire aggressivi e recuperare quanto perso».
Donata Porro conclude il suo intervento con un appello accorato, in cui vi è tutta la consapevolezza del valore sociale delle imprese per far ripartire l’Italia nel modo più indolore possibile: «Abbiamo bisogno di lavorare per poter vivere. Quindi non esitate e fateci aprire. Soprattutto dateci regole certe e chiare sui protocolli sanitari da osservare. Il lavoro ci dà la vita e la dignità. Dobbiamo andare avanti. Il nostro motto #celafaremo».
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