Cosche, Cantù vuole voltare pagina
«Punite i violenti e ridateci la pace»

La città reagisce agli applausi in tribunale dei parenti degli imputati di ’ndrangheta: «Serve uno sforzo in più contro il crimine non soltanto qui ma in tutto il Paese»

Una città che chiede più legalità. Che spera sia finita l’era delle serate violente in piazza: si condannano i pestaggi che, prima degli arresti, hanno caratterizzato alcune notti di movida. Ma si condannano anche gli applausi dei parenti degli imputati al processo per i presunti fatti di ’ndrangheta. La speranza è riposta in un equo corso della giustizia.

Tra i residenti c’è chi trova la città cambiata in peggio. «Sono cambiate molte cose e, purtroppo, di gente che si muove anche nell’illegalità, basta darsi un’occhiata in giro, ce n’è - dice - Trovo la città più vuota di prima. Quello che succede esattamente in piazza di sera, o che succedeva, sinceramente, non lo saprei. Ma, senz’altro, servono degli sforzi in più da parte di tutti, rispetto a qualche decennio fa».

Vuole la Cantù che conosce e che è in grado di offrire svago e tranquillità un giovane, da 19 anni in Italia. «Gli applausi al processo? Per me è qualcosa che assolutamente non deve esistere - afferma - Più in genere, mi auguro che, se ci saranno delle responsabilità, chi ha sbagliato, paghi. Io, soprattutto negli scorsi anni, al mercoledrink, con i miei amici ci venivo volentieri. I pestaggi ai ragazzi? Nessuno ha il diritto di fare una cosa del genere. Di rovinare il divertimento degli altri».

Un pensionato, teme che la criminalità organizzata sia qualcosa di molto difficile da cancellare per sempre: «Non vorrei, ma probabilmente è qualcosa che c’è sempre stato, che c’è sempre e che ci sarà - dice - io comunque difficilmente alla sera passo in piazza. Dei pestaggi che sono successi qui, abbiamo letto tutti. Vediamo cosa succederà prossimamente».

«Con la criminalità organizzata penso che sia mancata per troppi anni la classe politica - dice un altro residente - Si doveva intervenire prima, tempo fa. Prima che la situazione poi degenerasse, con gli sviluppi di cui tutti sappiamo. Vediamo cosa emergerà dal processo, se ci sono degli errori che qualcuno dovrà pagare. La piazza? Io la trovo migliorata».

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