«Criminalità e furti
le nostre priorità
E Cantù non è Locri»

Nicola Molteni, sottosegretario leghista all’Interno: «Rapine a zero e colpi in calo. La ’ndrangheta è un tumore da estirpare»

Un Governo concentrato sull’immigrazione, sui porti chiusi, e non sul contrasto ai furti negli appartamenti o alla criminalità organizzata? Non è assolutamente così, dice Nicola Molteni, Lega, sottosegretario all’Interno.

«La nostra attenzione è massima su ogni argomento. Stiamo potenziando l’Agenzia dei beni confiscati - dice - Il mafioso è un mestiere infame, e la mafia è una cellula tumorale da estirpare». L’altro giorno, gli applausi dei familiari degli imputati al processo per presunti fatti di ’ndrangheta a Cantù hanno suggerito al pm antimafia un termine di paragone scomodo, stile Cantù come Locri.

«Assolutamente no: Cantù non è come Locri - dice Molteni - ma invito tutte le amministrazioni a tenere le antenne altissime, il rischio di radicamento sul territorio rimane alto».
Sui furti: «Zero rapine a Cantù in questi ultimi mesi. E -30% per quanto riguarda, sul territorio in genere, alcune voci». Tra gli obiettivi: «Portare la cultura della legalità nelle scuole».

L’intervista completa su la Provincia in edicola giovedì 14 febbrario

© RIPRODUZIONE RISERVATA