Discarica, tanti dubbi a Mariano
«Focolai con la pioggia, che strano»

FI: «Situazione imbarazzante». M5S: «Ora che si deve chiudere tornano i roghi». Lega: «Storia che sta scappando di mano. Che sia doloso o colposo qualcuno ne risponda»

«Per la prima volta in dieci anni di politica, domenica mi sono sentito in imbarazzo, quando ho ricevuto le telefonate di alcune persone che abitano a poche centinaia di metri dalla discarica, che mi segnalavano il nuovo incendio».

Andrea Ballabio, di Forza Italia è rimasto molto colpito dal nuovo episodio, avvenuto nell’area di Cascina Settuzzi, con l’allarme per una ripresa del focolaio, nella stessa “location” andata a fuoco il 25 marzo scorso.

«Io non sono un tecnico ma non capisco come un tizzone possa rimanere in incubazione per alcuni giorni e poi riprendere a bruciare -prosegue -. Come un girino che diventa una rana. Chi mi ha chiamato era molto contrariato per il nuovo episodio, accaduto a pochi giorni di distanza dal precedente. E mi ha riferito di vedere, da poche centinaia di metri, delle fiammelle e del fumo».

Giovanni Alberti, candidato sindaco per il centro-destra unito, pone l’attenzione sulla sorveglianza e sulla sicurezza della discarica. «Faccio davvero fatica a comprendere come possa riprendere un focolaio dopo due giorni di pioggia. Ma soprattutto non riesco a spiegarmi come la zona non sia stata sorvegliata, dopo quello che è successo alcuni giorni fa. Durante l’emergenza -prosegue - ho visto una presenza imponente delle forze dell’ordine, che ringrazio per il grande lavoro svolto. Poi finito l’incendio è finito tutto? Non penso proprio visto quello che è successo domenica».

Il Movimento 5 Stelle di Mariano, in un comunicato dice che «dopo il grave incendio scoppiato lo scorso 25 marzo all’interno della discarica, ha continuato a monitorare l’area di via del Radizzone, andata ancora in fiamme nella giornata di domenica».

Di recente i due consiglieri comunali Carmen Colomo e Roberto Tagliabue, hanno eseguito un sopralluogo «per testimoniare e comunicare alla cittadinanza quale sia stato lo scampato pericolo se l’incendio fosse proseguito nell’area boschiva che arriva a lambire ben tre comuni Carugo, Arosio e Cantù». I consiglieri 5 stelle hanno anche postato un video, dove hanno documentato la loro “ispezione”.

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