Erba, il giardino dei Giusti
aperto a Villa Amalia
L’inaugurazione nella sede del liceo Porta. Le prime targhe per Moreno Locatelli di Canzo, padre Lido di Cantù, e alla bergamasca Antonia Locatelli
Erba ha il suo giardino dei Giusti. Si trova nel parco di Villa Amalia, la sede del liceo Carlo Porta, ed è stato inaugurato sabato 8 maggio alla presenza di alunni, insegnanti, genitori, rappresentanti del territorio e delle autorità locali e provinciali. Nel viale dei Giusti del giardino della scuola tutti si potranno fermare a ricordare tre personaggi che, in momenti diversi e in luoghi diversi, hanno saputo difendere la vita delle persone, guardare all’altro facendo valere giustizia e verità. Tre targhe apposte sotto tre cipressi raccontano della vita e della morte di Gabriele Moreno Localtelli, il pacifista di Canzo ucciso a Sarajevo nel 1993 durante la guerra di Bosnia, del gesto di padre Lido Mencarini il sacerdote originario della Toscana che a Cantù ai tempi della guerra riuscì a salvare centinaia di ebrei destinati ai campi di concentramento, e della storia di Antonia Locatelli originaria di Fuipiano Valle Imagna, religiosa laica uccisa in Ruanda durante la guerra civile, dopo aver portato in salvo 300 persone di etnia tutsi. «Abbiamo voluto ricominciare proprio da qui, riaprendo la scuola al territorio dopo tanti mesi in cui la scuola secondaria ha patito più delle altre» ha detto la dirigente Marzia Pontremoli. «Il percorso che porta a scoprire questi tre giusti è un invito alla riflessione partendo dal loro esempio. Mai come in questo periodo siamo consapevoli della valenza educativa della scuola. I ragazzi hanno bisogno di questi progetti, noi lo sappiamo, ma in realtà ne abbiamo bisogno un po’ tutti» ha aggiunto. «È un modo per ricordare ai ragazzi le cose significative della vita, per distogliere lo sguardo dallo schermo e fissare le persone negli occhi», ha commentato l’ex dirigente scolastico del Porta Piermichele De Agostini. «Crediamo che voi giovani siate chiamati al compito di riconoscere la bellezza nelle persone, come hanno fatto questi Giusti, persone che in alcuni casi hanno perso la vita», ha detto Manuela Giani, una degli insegnanti insieme alla referente del progetto Nicoletta Apicelladel comitato tecnico scientifico che per due anni ha portato avanti l’iniziativa. La cerimonia ha alternato momenti di musica alle parole. Tanti gli ospiti che hanno potuto raccontare le loro testimonianze sui tre Giusti scelti. Come il sindaco di Fuipiano di Valle Imagna Luigi Elena Luigi Elena, o Giambattista Galli dei Sulutumana che a Moreno Locatelli ha dedicato una canzone. Tra il pubblico anche il cognato del pacifista canzese, Alfonso Scabbio con la figlia Jasmine.Il giornalista erbese Luciano Barocco ha rievocato l’episodio di quando per la prima volta, solo nel 2006, divenne nota grazie al nostro quotidiano la vicenda di padre Mencarini. Un gruppo di parrocchiani della chiesa di San Paolo raccontarono cosa aveva fatto il loro sacerdote durante la guerra, nascondendo ebrei e antifascisti destinati alla deportazione. «Chi salva una vita salva il mondo intero - ha detto - E voi ragazzi vi siete avvicinati a questo progetto con questo intento».«Antonia Locatelli era un’educatrice e una donna, ci è piaciuto inserirla tra i Giusti proprio per questa valenza educativa che è anche la nostra», ha spiegato la prof Apicella. Ad allietare la mattinata i ragazzi del gruppo musicale Carlo Porta diretti dalla professoressa Giuseppina Gucciardo. Il giardino dei Giusti, che nei prossimi anni è pronto ad ospitare altri esempi di sacrificio e dedizione verso gli altri, ha anche un logo. È stato disegnato dallo studente Emanuele Moroni.
(Benedetta Magni)
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