Cronaca / Cantù - Mariano
Sabato 16 Maggio 2020
Figino, attira una donna in casa
La rapisce, la lega e la violenta
Arrestato un uomo di 53 anni accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e violenza privata
I militari della Stazione Carabinieri di Cantù, nell’ambito del predisposto dispositivo di contrasto teso a prevenire e reprimere tutte le condotte legate ai reati contro la persona e più in particolare a tutela delle fasce deboli (nel contesto del cosiddetto “Codice Rosso”) hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Como, nei confronti del cittadino italiano, 53 anni, residente a Figino Serenza, per i reati di violenza sessuale, sequestro di persona e violenza privata commessi in Figino Serenza e Cantù a partire dall’8 maggio 2020.
L’attività trae origine dagli approfondimenti investigativi avviati a seguito di denuncia sporta dalla vittima al Comando Stazione Carabinieri di Cantù, consentendo di raccogliere inconfutabili elementi di colpevolezza circa i citati reati a carico dell’uomo., il quale, lo scorso 08 maggio, con la scusa di una valutazione commerciale dell’immobile in cui viveva al fine della vendita, faceva entrare nell’abitazione l’ignara vittima.
Le indagini, dunque, hanno consentito di appurare che l’uomo, attirata la vittima nella trappola, chiudeva la porta a chiave e, con l’uso di violenza, dopo averle legato mani e piedi con fascette da elettricista, brandendo altresì un coltello a mo di minaccia, costringeva la vittima a spogliarsi, a masturbarlo e sotto nuove minacce la obbligava a fari fotografare le parti intime; nei giorni seguenti, prodigandosi in ulteriori avance nei confronti della vittima, la minacciava di mostrare le foto al suo compagno qualora lo avesse denunciato;
Inoltre sono state documentate le ferite riportate dalla vittima nel corso della violenza sessuale, emerse a seguito dello sfregamento provocato dalla legatura delle mani e dei piedi con fascette da elettricista, apposte dall’indagato al fine di limitare i movimenti della donna (la quale non ricorreva a cure mediche, in prima battuta, per senso del pudore).
La ricostruzione certosina di tali episodi, consentita anche da precise e mirate testimonianze, è sfociata nell’emissione del provvedimento cautelare preso in carico dai militari della Stazione Carabinieri di Cantù, che si sono dunque immediatamente dedicati alla localizzazione del destinatario il quale, rintracciato presso il proprio domicilio, è stato associato presso la casa circondariale di Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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