Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 02 Gennaio 2018
Il Parco delle Groane si fa grande
«Adesso Cantù dovrà vigilare»
Ampie porzioni della città ricadono sotto i nuovi confini della zona tutelata. Entusiasti i promotori: «È dagli anni ’80 che ci battiamo per salvare queste aree verdi»
Non è eccessivo parlare di momento storico: dopo quasi trentacinque anni di attesa e di impegno del Comitato Parco Brughiera, con la deliberazione dei giorni scorso del consiglio regionale è nato finalmente il parco regionale che tutelerà l’area di Santa Naga, il polmone verde di Cantù, sempre più frequentato e amato dai cittadini.
Ma non solo, dando un’occhiata ai confini dell’ampliamento del Parco regionale delle Groane per l’accorpamento del plis della Brughiera Briantea, ci si rende conto che davvero mezza Cantù è ricompresa.
Il che significa che dopo essere stata a lungo bollata come la città del mattone, oltre ad aver di fatto osteggiato a lungo questo progetto, oggi Cantù vede porre paletti e limiti all’edificazione su buona parte del proprio territorio.
«La realizzazione di questo progetto come prospettato in origine - spiega Tiziano Grassi del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera - porterebbe ad avere un’area tutelata in cui dalle estremità di Milano si possa raggiungere senza soluzione di continuità Como e quindi i parchi svizzeri attraversando solo aree a verde per una mobilità dolce e sostenibile. Una grande ambizione che oggi più che nel passato, data l’approvazione di questa legge , è ancora possibile realizzare».
«Nasce negli anni Ottanta - racconta - tra le mura della bottega di Piero Ronzoni a Cabiate dove si ritrovava un gruppo determinato e attivo di amanti dei territori a verde di Meda e Cabiate». Da allora, non ci si è più fermati. Fino a oggi.
«Ora – spiega – si dovrà redigere un piano di tutela di queste aeree dove l’edificazione non sarà prevista. Adesso la sfida che attende soprattutto i sindaci della brughiera è portare una loro rappresentatività in questo nuovo ente in modo considerevole. Questi sono territori che si aggregano a un parco già esistente, e che offrono un territorio di grande pregio. Occorre pretendere anche che sia un territorio vigilato».
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