Il sopralluogo dell’Arpa
Amianto da bonificare
dopo l’incendio a Senna

La copertura di Green Farm frantumata nel rogo. Smaltimento speciale per le ceneri, acqua da monitorare

È verosimile che sia bruciato anche dell’amianto, nell’incendio alla Green Farm di via del Gaggio. Ed è scattato il protocollo dell’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Le ceneri dovranno essere smaltite come rifiuto particolare. L’acqua finita nel sistema di raccolta dell’azienda agricola sarà monitorata. Così come il terreno, che potrebbe andare incontro a bonifica.

«L’incendio ha interessato tre capannoni, utilizzati per il deposito di paglia e fieno, di cui uno dotato di copertura in cemento amianto che si è frantumata durante l’incendio - si legge in una nota di Arpa dopo il sopralluogo di giovedì - Arpa ha dato indicazione affinché i residui della combustione, costituiti in prevalenza dal materiale contenuto nei capannoni e dai frammenti delle coperture, siano caratterizzati da un punto di vista analitico e smaltiti come rifiuto tramite aziende abilitate».

«Si è inoltre data indicazione, ai gestori dell’azienda, di verificare al più presto il recapito delle acque di spegnimento dell’incendio non assorbite dal terreno, ma confluite nella rete aziendale di raccolta delle acque, al fine di eventuali azioni di monitoraggio - prosegue la nota - Su tutte le porzioni di terreno sulle quali sono presenti i residui di combustione, dovrà essere operato un intervento di messa in sicurezza di emergenza, mediante scarificazione superficiale del suolo, successiva alla rimozione dei rifiuti. Dovrà, infine, essere condotta una verifica dello stato di salubrità del suolo sottostante, con eventuale apertura di un procedimento di bonifica, qualora risultino superate le concentrazioni di legge. Nel caso di constatata presenza di fibre di amianto, dovrà essere interessata Ats».

Al sopralluogo era presente anche il sindaco Francesca Curtale.

«Sulla qualità dell’aria: una rilevazione puntuale con una centralina darebbe esiti nel giro di quindici giorni, non con la tempestività necessaria a prendere provvedimenti - dice - Noi provvederemo con un’ordinanza sindacale per il corretto smaltimento, aspetto ritenuto in condivisione con Arpa più stringente insieme al monitoraggio. Ora non si può toccare niente, l’area è stata delimitata affinché eventuali residuati di amianto non contaminino altre zone».

«C’è un 20% di una superficie di amianto interessata dall’incendio - dice il sindaco - Gli olezzi si sono dispersi nell’aria. L’odore si è sentito a Cantù, Figino, Cucciago, Casnate, Capiago Intimiano. L’auspicio è che l’esposizione, per qualcosa di contingente e limitato nel tempo, sia stata occasionale e sporadica, tale da non cagionare danni sensibili per la salute pubblica».

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