Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 24 Gennaio 2020
La Giubiana fa riaprire l’autosilo
Cantù riprova dopo il flop natalizio
La sera di giovedì 30 riaprirà gratuitamente la struttura di corso Unità d’Italia
Tradizione vuole che il rogo della Giubiana, se brucia bene, possa propiziare un’annata positiva. Per il momento, prima ancora di accendere le fascine, un risultato l’ha già raggiunto, ha fatto aprire in notturna l’autosilo di corso Unita d’Italia, gratuitamente, per la sera della manifestazione, giovedì sera.
Evento piuttosto raro ma anche il tentativo dell’amministrazione di continuare sulla strada per valorizzare questa risorsa in una città dove tutti, commercianti e automobilisti, si lamentano della scarsità di posti auto, ma quando l’autosilo in questione è rimasto aperto, nelle ultime settimane, i canturini si sono guardati bene dall’utilizzarlo.
Quest’anno per la prima volta la manifestazione, uno degli appuntamenti tradizionali più sentiti della città, verrà organizzata dall’Associazione Pro Loco Per Cantù con il Comune e quello che si preannuncia è un vero e proprio spettacolo, evocativo e scenografico. Giovedì quindi a partire dalle 20.45 in programma corteo, falò (verso le 21.30), spettacolo pirotecnico e il ritorno del risotto con luganega gratuito, immancabile in passato.
Giovedì sera, ultimo giovedì di gennaio come da prassi, sera del rogo della Giubiana, sarà possibile parcheggiare gratuitamente nell’autosilo di Corso Unità d’Italia, che resterà aperto fino a mezzanotte. Intanto il gruppo storico Canturium sta lavorando per preparare quella che, secondo la narrazione, è una la castellana che ebbe l’ardire di tradire la città nella guerra tra milanesi e comaschi del 1335 e per questo paga la sua colpa sul rogo.
L’associazione parteciperà al corteo storico con una cinquantina di figuranti in abiti medievali fedelmente riprodotti, e ora si sta occupando di vestire e acconciare il manichino della Giubiana, che da domani sarà possibile ammirare in anteprima – messa alla gogna – in piazza Garibaldi, nelle vetrine al piano terra dello stabile che ospitava la Standa.
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