La Lega torna alla carica sui tigli
«Salvare il viale di Mariano»

Alberti: «Le piante che sostituiscono quelle abbattute sono troppo piccole». L’assessore risponde: «I tronchi sono malati e servono alberi che siano meno invasive»

Non c’é pace per i tigli di via D’Adda e adesso la loro conservazione diventa una battaglia politica. Quando la questione, dopo mesi di polemiche, sembrava archiviata, la Lega Nord riapre un caso che ha appassionato i marianesi.

Il Carroccio, infatti, chiede all’amministrazione di rivedere la decisione di abbattere lo storico filare che da più di 70 anni fa da cornice a una delle strade del cuore della città, perché la sostituzione di queste essenze con altre non sarebbe una scelta azzeccata. Per una serie di motivi contenuti nella mozione che sarà discussa in consiglio comunale mercoledì , intitolata “Salviamo i tigli di via D’Adda”.

La Lega non condivide la scelta dell’abbattimento perché una simulazione di quello che in autunno potrebbe accadere, è già sotto agli occhi dei cittadini e il risultato «non è dei migliori» spiega il capogruppo Giovanni Alberti. «Vogliamo accertare – conclude ì - quanti e quali siano i tigli che presentano un’effettiva pericolosità per la pubblica sicurezza a causa dell’avanzato stato della malattia».

Replica l’assessore all’ambiente, Stefano Marelli: «Bisogna usare la testa e non la pancia – dichiara – perché bisogna tenere in considerazione elementi oggettivi».

Che sono sostanzialmente due: «La salute compromessa delle piante e ciò che la stessa Soprintendenza intende per viale». Il punto è proprio questo: «Devono esserci essenze dello stesso tipo e forma». E poi, «bisogna valutare il contesto: i tigli hanno radici importanti che sollevano le pavimentazioni stradali e quelle dei marciapiedi e i rami della chioma spesso disturbano le abitazioni circostanti». Il cambiare essenze, quindi, «andrebbe a risolvere tutti questi aspetti».

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