La morte della piccola Sharon
In cella il compagno della mamma
«L’ha uccisa a botte»

Cabiate, svolta nell’indagine sulla bimba di un anno e mezzo

I carabinieri della tenenza di Mariano Comense hanno arrestato il convivente della mamma della piccola Sharon, la bimba di un anno e mezzo morta la sera dell’11 gennaio scorso per un gravissimo trauma cranico. A causare la morte della piccola, secondo la Procura di Como e i carabinieri stessi, non sarebbe stata la stufetta elettrica che - a detta dell’uomo - la bimba si sarebbe tirata in testa, bensì sarebbero state le botte e i maltrattamenti di cui sarebbe stata vittima.

Ma l’autopsia sul corpo di Sharon ha anche portato alla luce dell’altro: ovvero delle lesioni che hanno fatto scattare, sempre a carico del convivente della madre, l’accusa di violenza sessuale aggravata.

In buona sostanza, stando al quadro accusatorio, l’uomo (25 anni, nato in Romania e residente a Lentate sul Seveso) avrebbe abusato sessualmente della piccola e quindi l’avrebbe picchiata fino a farla morire.

Le ipotesi di reato che hanno fatto scattare l’arresto sono: morte come conseguenza dei maltrattamenti in famiglia (un reato punito fino a 24 anni di carcere) e violenza sessuale.

L’ordinanza di custodia cautelare, richiesta dal pubblico ministero Antonia Pavan, stata firmata questa mattina dal giudice delle indagini preliminari Andrea Giudici ed eseguita immediatamente, poco prima delle 11, dai carabinieri della tenenza di Mariano Comense.

L’uomo finito in cella viveva con Sharon e sua madre da circa tre mesi. Il pomeriggio dell’11 gennaio la madre aveva affidato a lui le cure della bimba. Secondo la versione fornita ai soccorritori prima e ai carabinieri poi, la bimba si sarebbe tirata in testa una stufetta elettrica procurandosi un trauma alla testa. Ma, dopo un primo pianto, si sarebbe calmata e avrebbe ripreso a giocare tranquillamente. Solo verso le 18 l’uomo ha detto di essersi accorto che respirava male e sono stati allertati i soccorsi.

La piccola è giunta già priva di vita all’ospedale di Bergamo, dove l’équipe del 118 l’ha trasportata con l’elisoccorso.

Nei giorni scorsi la madre di Sharon ha cacciato di casa il convivente, forse dopo aver intuito che qualcosa non tornava nel suo racconto, e infatti stamattina i carabinieri - che comunque da una settimana lo tengono sotto controllo 24 ore al giorno - lo hanno prelevato dalla casa dei genitori a Lentate sul Seveso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA