Lega, FI e Cantù Sicura
«Intimidazioni e ricatti
di FdI sono inaccettabili»

Le forze di maggioranza: «Prospettare la morte dell’amministrazione per un assessorato non è serio». Il sindaco: «Rimango in attesa di temi, idee e proposte»

«Le dichiarazioni del segretario cittadino e del capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia sono gravi. Da sempre ci siamo mostrati disponibili e oggi rinnoviamo la nostra totale apertura al confronto con tutti, purché leale e collaborativo, per il bene della nostra città, partendo dal dialogo su idee, proposte e soluzioni, per i bisogni dei cittadini. Non accettiamo però intimidazioni e ricatti da parte di nessuno».

È questo il testo condiviso da Lega, Forza Italia e Cantù Sicura all’indomani delle dichiarazioni arrivate dall’altra forza interna alla coalizione di centrodestra.

«Prospettare “la morte”, (citazione di Valeriano Maspero, consigliere ex Lega, ora capogruppo consiliare di FdI, ndr) di una amministrazione democraticamente eletta solo per ottenere qualche assessorato non è serio. Non lo è nei confronti degli elettori di questa colazione, non nei confronti della città».

Lega, Fi e Cantù Sicura - come confermato dai capigruppo consiliari Gabriele Maspero, Tonino Intini e Dedi Pozzoli, mentre viene riferito di come vi sia convergenza anche tra le segreterie di partii e lista - non hanno preso bene le frasi arrivate da Fratelli d’Italia.

C’è anche una dichiarazione del sindaco Alice Galbiati, esponente della Lega.

«Temi, idee, proposte: io resto in attesa - dice il sindaco - In un momento molto inteso della vita amministrativa canturina c’è sicuramente spazio per le idee e le proposte cui sta lavorando FdI. Ad oggi c’è stata molta chiarezza rispetto alle richieste, un po’ meno rispetto ai temi, di cui non mi hanno ancora parlato. Ogni amministratore, ogni partito, di maggioranza o opposizione, è responsabile di ciò che dice e ciò che fa, non tanto nella retorica delle dichiarazioni quanto nella concretezza dei gesti. Per gli amministratori non ci sono talk show ma il confronto quotidiano con i propri concittadini, per strada, nei bar, all’uscita dalla chiesa».

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