Libeskind, in processione alla diga
tra entusiasti e delusi

All’indomani dell’inaugurazione di “Life electric” di Daniel Libeskind, i comaschi tornano a confrontarsi nelle piazza reali e virtuali dei social network.

«È l’espressione del coraggio: il mio voto è l’eccellenza, per l’idea che sta alla base del progetto - commenta per esempio Fabio Tomassoni, un impiegato di 45 anni che si è concesso una giornata per vedere la nuova opera da vicino - Per fare qualcosa di diverso bisogna guardare avanti e rinnovarsi, proiettarsi nel futuro». «È un’opera stupenda che porta novità in questa città - dice Giorgio Colombo - Un punto a favore di Como, in una scala da uno a dieci merita senza dubbio il massimo». «Merita l’eccellenza, il mio voto è dieci senza esitazioni: è un’opera innovativa, mi piacciono in particolare la forma e il materiale in cui è stata realizzata - dice Maurizio Brambani che vive in città - Solo la collocazione non mi convince perché la avrei vista meglio in un altro punto della città, per esempio ai giardini a Lago».

Tra i comaschi c’è chi la sta osservando da ogni punto della città. «È un primo passo: sono a favore di quest’opera che ha reso più bello tutto lo spazio del tondello dove prima c’erano solo un’area degradata, ricordo solo un vaso di fiori sempre sporco di rifiuti - afferma Federico Coduri-. Ora è il momento di confrontarsi, non capisco tutte le polemiche fatte fino ad oggi: prima si vede un’opera finita e poi eventualmente si discute».

«Non avrei voluto l’opera: il lago è bello di per sé e non ne ha proprio bisogno - dice invece Gianni Piatti di Cermenate - Poi la collocazione giusta non è di certo lì in fondo alla diga».

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