L’Unione Europea promuove Cantù: «Patrimonio culturale ricchissimo»

Promozione I consulenti dell’UE sono tornati, passando in rassegna i luoghi del museo diffuso. Le loro conclusioni: «Il turismo può ricevere un forte impulso dalle bellezze storiche e naturali»

La città e i suoi dintorni: promossi. Sotto un aspetto non così scontato, che, spesso, chi vive a Cantù, non sempre riesce a cogliere nelle sue potenzialità: il turismo.

È infatti questo quanto emerge in queste ore, dopo l’incontro che i consulenti dell’Unione Europea hanno dedicato a Cantù nella Sala Giunta del Chiostro Parini. Si guarda anche ai dintorni.

«Nella prospettiva di un turismo culturale, il patrimonio canturino e che circonda la città è ricchissimo e va integrato al museo diffuso», ha affermato Cristina Garzillo, principale relatrice dei consulenti Ue che stanno offrendo il proprio sostegno a Cantù per il progetto. Non solo: la città, come è stato annunciato, verrà inserita all’interno di una pubblicazione della Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’Unione, e di una case history Ue - un caso di studio - a tema New European Bauhaus.

Gli amministratori

Queste alcune conclusioni, al termine dell’incontro avvenuto anche alla presenza del sindaco Alice Galbiati, del vicesindaco Giuseppe Molteni e degli assessori alla cultura Isabella Girgi e al patrimonio Matteo Ferrari. In questi giorni, i consulenti dell’Unione Europea sono ritornati in città. I soci del Cai Cantù hanno condotto loro fra i monumenti, sui percorsi che collegano Galliano, la chiesa di Sant’Adriano a Olgelasca di Brenna e la Green Station di Brenna-Alzate. Con uno sguardo approfondito alle sedi principali del museo pensato per il mobile, il merletto e anche il basket: Villa Calvi e l’ex Chiesa di Sant’Ambrogio.

Al centro delle considerazioni, il tema dell’accessibilità, non solo inerente il museo diffuso, ma anche al contesto urbano. È stata proposta una visione anche nordeuropea della mobilità.

Le sedi del museo, è stato detto, dovranno essere considerate come interdipendenti e sviluppate all’interno di un percorso.Ma si pensa anche allo sviluppo del brand del museo diffuso che può diventare una sorta di marchio di qualità per il turismo.

Gli esperti

Dopo questa visita, gli esperti forniranno stimoli e ispirazioni che potranno essere utilizzati e adeguati per la realizzazione concreta del progetto museo. Non mancheranno analisi e raccomandazioni in tema di mobilità e architettura. Per l’analisi della sostenibilità economica, verrà ingaggiato un ulteriore esperto. Non ultimo, il tema che sarà trattato a conclusione del percorso: l’opportunità di finanziamento per il progetto.

Gli esperti accompagneranno il Comune nella partecipazione a bandi europei di finanziamento.

L’Amministrazione comunale, intanto, ha chiesto spunti e riflessioni per lo sviluppo della mobilità interna tra le sedi museali e per il collegamento con le città limitrofe. E idee e spunti su come agganciare il turismo, anche quello del Lago di Como.

L’obiettivo: far conoscere Cantù, non nuova all’internazionalizzazione, le sue peculiarità, la sua tradizione, sviluppare strategie a medio e lungo termine concrete, a partire dalla condizione attuale.

«Il museo diffuso - le parole del sindaco Alice Galbiati - è un progetto ambizioso in cui crediamo profondamente. Una sfida che dobbiamo raccogliere tutti: se faremo tutti squadra, riusciremo a cogliere questa opportunità nell’interesse dell’intera comunità del Canturino».

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