Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 03 Novembre 2020
Mariano Covid, terzo morto in pochi giorni
«Ha sempre rispettato le regole»
Se ne è andato in una settimana all’età di 80 anni. Abitava a Perticato. Le parole del nipote
Un passato in bottega, un presente da marito, papà di tre figli e nonno che sette giorni prima festeggiava la nascita dell’ultimo nipotino. È la storia di Dionigi Borgonovo, la terza vittima dal 28 ottobre della seconda ondata della pandemia a Mariano, vinto all’età di 80 anni dal coronavirus sul letto dell’ospedale “San Gerardo” di Monza. «Quando venerdì scorso è andato via in ambulanza non sapevo che sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrei visto: non auguro a nessuno questa esperienza. Per questo chiedo a chi oggi sta bene di rispettare le regole» afferma l’ ex vicesindaco di Mariano, suo nipote, Fermo Borgonovo. La comunità si prepara a sostenere la moglie Mariuccia, i figli Sabrina, Federica e Alessandro mercoledì 4 ottobre, alle 15, quando nella chiesa delle frazione dedicata a Sant’Alessandro si svolgeranno i funerali di Dionigi. «Tifava la Juventus, amava fare l’orto tant’è che in estate aveva ripreso a farlo, dando anche a me dei consigli, ma ora ho perso tutto questo» racconta Borgonovo che tratteggia con i ricordi il ritratto dello zio. «Fino a quando non si è sposato abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto: eravamo una famiglia allargata». Falegname nella bottega di Paolo Borgonovo, per tutti Pauliin, proprio da lui Dionigi aveva imparato l’arte dell’arredo, lavorando il legno fino farlo diventare l’ossatura di divani. Protagonista di quella comunità che «faceva andare le mani» , ormai una quindicina di anni fa, Dionigi è andato in pensione, dedicandosi alla famiglia fino a salutare attraverso lo schermo di un cellulare suo figlio Alessandro per la nascita del secondo nipotino una settimana fa. «Durante il lockdown è sempre stato molto attento, conscio delle sue patologie» ricorda Borgonovo che ricostruisce il puzzle degli eventi che hanno portato lo zio in ospedale. «Venerdì scorso è andato via in ambulanza. A Monza abbiamo trovato un personale di reparto umano che lo hanno accudito, provando ad alleviare il dolore della famiglia che poteva raggiungerlo solo con le video-chiamate» ringrazia dottori e infermieri Borgonovo che aggiunge «ha lottato sino all’ultimo, ma ha perso la sua battaglia». Il tragico evento si trasforma in un appello al rispetto delle tre semplici norme di prevenzione del contagio, mascherina, distanziamento e lavaggio mani, mentre un po’ ovunque si alza l’onda negazionista di chi crede che l’emergenza sanitaria sia tutta una montatura. «Dovrebbero solo vergognarsi - commenta - Ci si accorge, purtroppo, di cosa significa questa situazione solo quando la si vive. Ma non auguro a nessuno di salutare il parente per poi trovarsi costretto a rivederlo quando torna in una bara».
(Silvia Rigamonti)
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