Mariano, rimuovono la panchina rossa
Caccia ai vandali con le telecamere

Sarebbero stati 4 o 5 giovani. L’allarme dei residenti

Hanno agito in gruppo per colpire un simbolo. Perché non potrebbe essere definita in altro modo la panchina rossa installata dall’associazione “Penta” in occasione della giornata dedicata all’eliminazione della violenza sulle donne nell’aiuola davanti alla filiale della Cassa Rurale e Artigiana di Cantù in viale Lombardia a Mariano. Probabilmente senza nemmeno conoscerne il significato, mani ignote l’hanno sradicata dalla sua collocazione, per trascinarla sull’asfalto, salvo riporla poco più avanti nel giardinetto. I fatti risalgono alla notte tra il 26 e 27 agosto quando alcuni residenti sono stati risvegliati da un gruppo di quattro o cinque ragazzi intenti a scardinare la panchina dal basamento che l’ancorava a terra. Una volta liberata dai bulloni, i giovani l’hanno trascinata avanti e indietro sull’asfalto fino a quando non si sono stancati del gioco, rimettendola nell’aiuola, per poi allontanarsi in macchina dal parcheggio della banca.Questa è almeno una prima ricostruzione dell’episodio su cui oggi indagano i Carabinieri della Compagnia di Cantù. Spetta a loro il compito di dare un nome ai ragazzi, tutti maggiorenni, che hanno danneggiato la seduta, forzando i “fischer” che la ancorano a terra. Ad aiutarli nel compito saranno le immagine registrate dal sistema di videosorveglianza dell’istituto di credito, ma anche dalle telecamere che campeggiano sui negozi che si affacciano sul rettilineo. Certo è che non si tratta del primo episodio vandalico che colpisce Mariano. Non più di due settimane fa, l’amministrazione è stata costretta a rimuovere la casetta in legno dal parco “Porta Spinola” dopo che la struttura ha girovagato per tutto il giardino pubblico, spinta dalle mani di alcuni ragazzotti che l’hanno tolta dall’area giochi dedicata ai bambini. La stessa sorte era toccata anche ad alcune panche al Laghetto di Cascina Mordina. «Non credo si tratti di un oltraggio alla violenza sulla donna. Penso che il disprezzo al tema si manifesti con atti che vandalizzano la panca in sé, come rovinarla con la vernice o scarabocchiarla» interviene Rosaria Battaglia che ha promosso l’installazione delle panchine come presidente di Penta lo scorso novembre. «Penso, invece, che si tratti di una mania di distruzione di alcuni idioti che si moltiplica in tante cose, come la casetta in legno al parco, le panche in Mordina. Questa volta, però, ci sono le telecamere».Durissima anche la posizione della giunta guidata da Giovanni Alberti pronta a riporre nella sua giusta collocazione la panca. «È un gesto deprecabile» commenta l’assessore alle Pari opportunità, Loredana Testini. «Non capisco come un giovane possa divertirsi sradicando una panchina che, tra l’altro, è un simbolo della violenza contro le donne - aggiunge - Spero che vengano individuati i responsabili».

(Silvia Rigamonti)

© RIPRODUZIONE RISERVATA