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Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 11 Luglio 2016
Mariano, un parco ricorda
le vite spezzate di Claudio e Teresa
Cerimonia commossa ieri in via Kennedy: «Mia cugina sarebbe contenta, amava i bambini». La madre del piccolo albanese: «La mia vita è un ergastolo»
La speranza è che al tempo del dolore succeda quello del ricordo grato. Che ai bambini che un giorno chiederanno chi fossero Teresa e Claudio si risponda che erano due persone tanto meravigliose che la città ha voluto dedicare loro un luogo di gioia.
È stata un cerimonia semplice ma colma di emozione quella che ieri ha visto intitolare alla memoria di Teresa Lanfranconi e del piccolo Claudio Hoxha il nuovo parco giochi in via Kennedy. Due vie spezzate troppo presto dal male che alberga nell’uomo: lei aveva 16 anni quando venne aggredita e uccisa nel 2003, lui solamente 8 nel 2000 quando venne ritrovato morto, colpevole un vicino di casa di 17 anni.
![La targa commemorativa La targa commemorativa](https://storage.laprovinciadicomo.it/media/photologue/2016/7/11/photos/cache/mariano-un-parco-ricorda-le-vite-spezzate-di-claudio-e-teresa_47200988-46ce-11e6-a340-9d8715a393f0_700_455_v3_large_libera.jpg)
(Foto di Stefano Bartesaghi)
All’ingresso dello spazio verde recuperato poco più di un anno fa al centro dell’area del mercato una targa li ricorda: «Condividiamo gioie e dolori per costruire insieme una comunità unita, sana, innamorata del futuro. Lo dobbiamo a loro, a noi stessi, ai nostri figli».
Un’intitolazione che è nata dal basso, poiché la proposta è scaturita sulla pagina Facebook «Sei di Mariano Comense se…», poi il Comune ha deciso di condividerla e farla propria. Presenti i rappresentanti dell’amministrazione, sindaco Giovanni Marchisio in testa, e i familiari.
«Non avrebbe potuto esserci posto migliore per ricordarla», ha sottolineato la cugina di Teresa, Simona Cappellini, bella e bionda come lo era lei. Ha parlato, commossa, a nome dei propri cari, compreso il padre della giovane, sottolineando quanto Teresa amasse i bambini e stare con gli amici, così giovane eppure già aveva compreso che la vita richiede serietà ma anche leggerezza, che va vissuta e non subita, che gli amici meritano dedizione e lealtà. Domenica scorsa avrebbe compiuto trent’anni quella ragazzina «schietta, sincera, forte e determinata».
![Un altro momento della cerimonia Un altro momento della cerimonia](https://storage.laprovinciadicomo.it/media/photologue/2016/7/11/photos/cache/mariano-un-parco-ricorda-le-vite-spezzate-di-claudio-e-teresa_3aa5b888-46ce-11e6-a340-9d8715a393f0_700_455_v3_large_libera.jpg)
(Foto di Stefano Bartesaghi)
Non è riuscita a trattenere i singhiozzi Anila Bizhdili, la madre di Claudio: «Vi ringrazio, avete fatto una bellissima cosa. Grazie, grazie, grazie, perché queste sono due persone che non possono morire. Un essere umano può morire, ma il suo ricordo rimane, e questo è splendido». E non ha nascosto che «per una madre, dopo che seppellisce un figlio, la vita è un ergastolo».
Il sindaco Marchisio si è augurato che questo parco possa essere vissuto dalla comunità, «partiamo da qui per diventare una comunità sempre più unita – l’invito -. Vedo la determinazione di non mollare, e la voglia di guardare a Mariano sempre più come a una città viva e bella. Sfruttiamo ogni occasione perché diventi una città che guarda al futuro». Poi sono seguite le note di Sergio Zafarana.
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