Museo del Mobile in un anno
Qualità Cantù: «Si può fare»

Il dibattito Casartelli: «Per la sua storia, il nostro ente è il può titolato a gestirne la nascita»

La città potrebbe arrivare ad avere il Museo del Mobile diffuso in meno di un anno. E’ questo il tempo previsto da Tiziano Casartelli, presidente di Qualità Cantù. «Per la sua storia, Qualità Cantù potrebbe essere il soggetto più titolato a gestire la nascita del Museo del Mobile. Non ne farei tuttavia una questione di principio e, purché dalle intenzioni si passi finalmente a un’azione concreta, non escluderei la costituzione di una specifica fondazione». Così pensa l’architetto e storico, alla guida dell’ente indicato da Enrico Benati: il presidente degli artigiani di Cna Como ritiene che Qualità Cantù sia il soggetto più adatto per guidare il futuro Museo del Mobile.

«Davanti alla difficoltà contingente nell’individuare le risorse adeguate - prosegue Casartelli - una soluzione concreta potrebbe essere quella del museo diffuso contrassegnato da due, tre, quattro sedi ravvicinate, localizzate in centro. Prerogativa indispensabile è che questi luoghi siano già predisposti, o quasi, all’utilizzo. Ora, forse per la prima volta, l’istituzione del Museo è a portata di mano e, proprio per effetto degli studi, dei volumi pubblicati e delle mostre allestite in questi ultimi anni, nell’arco di otto, dieci mesi, il primo nucleo del Museo del Mobile potrebbe vedere la luce».

«Il nucleo iniziale del Museo potrebbe essere costituito dalla sezione dedicata alla Selettiva, attorno alla quale estendere gradualmente le sezioni storiche e contemporanee. Un’iniziativa che contribuisca alla riaffermazione del brand Cantù come centro di alta produzione del mobile - prosegue Casartelli - Il problema di fondo del Museo del Mobile a Cantù deriva dal fatto che non è mai stata avvertita con chiarezza la necessità di designare questo organismo a centro di documentazione e riferimento per il sistema produttivo locale, opportunità di conoscenza del passato e incentivo all’evoluzione del presente».

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