«Non hanno partecipato al pestaggio» Baby gang, scarcerati due maggiorenni

Cantù e Mariano Comense - La vittima dell’aggressione fuori dalla discoteca modifica la versione iniziale. Rimangono invece in cella per rapina e lesioni due ragazzi di 18 anni. Coinvolti anche minorenni

Nel braccio di ferro tra accusa e difesa successivo all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per quella che è stata definita la baby gang di Cantù, con quattro ragazzi maggiorenni finiti in carcere per episodi di rapina e lesioni (ma coinvolti ci sarebbero anche molti minorenni), ora tocca alla difesa assestare un colpo.

Due dei quattro giovanissimi che erano finiti al Bassone, infatti, sono stati scarcerati nella giornata di giovedì. Si tratta di Hamed Bilal, nato e residente a Cantù (18 anni) assistito dall’avvocato Alessandro Borghi e di Youssef Nehidi, nato a Como e residente a Cantù (che è anche il più grande del gruppo, nonostante abbia appena 21 anni). La svolta è arrivata dopo gli interrogatori di garanzia che erano stati effettuati la scorsa settimana di fronte al giudice Massimo Mercaldo.

Le giostre di Cantù, poi Mariano

Due erano gli episodi per cui il magistrato aveva accolto la richiesta della procura disponendo il carcere: il primo era una rapina avvenuta a Cantù alle giostre in Corso Europa (era il 9 febbraio 2022) mentre il secondo era un pestaggio avvenuto all’esterno di una discoteca di Mariano Comense il 14 novembre 2021. Per quest’ultimo fatto erano finiti in cella anche Nehidi e Bilal, riconosciuti da un testimone come partecipi (assieme ad altri soggetti sia minorenni sia maggiorenni) al pestaggio in cui un giovane aveva rimediato 40 giorni di prognosi con fratture al braccio e allo zigomo.

Nel corso dell’interrogatorio, tuttavia, i due giovani avevano ammesso di essere stati presenti quella sera in discoteca, ma di non aver preso parte al pestaggio. Nelle scorse ore, ovvero l’11 maggio, il pm titolare del fascicolo (la dottoressa Maria Vittoria Isella) ha quindi deciso di risentire nuovamente la persona offesa che avrebbe modificato la versione iniziale, dicendo che i due indagati erano sì presenti sul posto ma che non avrebbero preso parte all’aggressione fisica. In pratica, dunque, ripercorrendo le dichiarazioni che i due arrestati avevano fatto al giudice delle indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio.

Per questo motivo il Gip Massimo Mercaldo, valutando come venuta meno la gravità indiziaria sui due sospettati (che avevano solo questo capo di imputazione come base per la richiesta dell’arresto in carcere) ha disposto la liberazione immediata dei due giovani.

Da settembre 2021 a febbraio 2022

In carcere rimangono invece in due, Khaled Farag Abdelghani Abdelrahman, 18 anni, e Anas Al Najar, nato in Siria e residente a Cantù (18 anni pure lui). Sul capo di Abdelrahman persiste l’accusa relativa al pestaggio in concorso con altri minorenni segnalati al tribunale competente, mentre Al Najar, scagionato pure lui dal pestaggio, rimane in carcere in quanto partecipe – secondo la tesi della procura della repubblica – della rapina avvenuta a Cantù.

Bisogna comunque aggiungere che anche i ragazzi scarcerati giovedì rimangono comunque iscritti sul registro degli indagati del pubblico ministero Maria Vittoria Isella, anche per l’episodio per cui il giudice ha disposto la scarcerazione.

I fatti finiti al centro dell’ordinanza erano avvenuti in un lasso di tempo compreso tra il settembre del 2021 e il mese di febbraio di quest’anno.

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Mauro Peverelli

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