Ok al centro vaccini di Mariano
Però si inizierà solo il 15 aprile

Il sindaco Alberti: «Progetto impegnativo, servirà tempo». È previsto infatti un ritmo di 500 dosi 7 giorni su 7 per un bacino,città di Cantù esclusa, di 62mila persone

La tensostruttura di via Don Sturzo a Mariano, sarà il centro vaccinale per il Marianese (oltre al “capoluogo” anche Cabiate, Arosio, Carugo, Inverigo, Lurago, Figino Serenza e Novedrate) e una parte di Cantù.

All’ispezione effettuata ieri nel Palatenda e nelle strutture annesse, erano presenti il dottor Maurizio Volontè per Ats Insubria; i rappresentanti dei medici di base (dottoressa Maria Rosa Giovinazzo per il Marianese e dottor Antonio Ioffrida per il Canturino); il presidente della Croce Bianca, Paola Erba e il sindaco di Mariano Giovanni Alberti. «Dopo aver ragionato sulle planimetrie, abbiamo toccato con mano la realtà -spiega Alberti -.Siamo passati dalla teoria alla pratica e abbiamo visionato gli spazi e la disposizione».

Il centro vaccinale è stato approvato, ma per l’entrata in funzione si dovrà attendere almeno sino alla metà del prossimo mese. «Prima di tutto si potrà essere operativi quando arriveranno i vaccini -dice il sindaco -.Poi non dimentichiamo che è un progetto impegnativo, che deve andare avanti nel tempo e per il quale non bisogna agire con fretta. Adesso arriva la parte più impegnativa, quella dell’organizzazione».

I numeri sono importanti e danno l’idea della complessità. Nel centro si procederà, a pieno regime, a 500 vaccinazioni al giorno, “lavorando” per 12 ore, sette giorni su sette. Tenendo conto che la popolazione interessata ammonta a 62.000 persone, solo per inoculare la prima dose saranno necessari 124 giorni. Senza tenere conto poi della popolazione di Cantù, quella almeno che graviterà su Mariano.

Appare evidente che la macchina organizzativa dovrà essere perfetta, per evitare disguidi o ritardi. «Le prenotazioni saranno eseguite nel sistema ma poi tutta la parte logistica sarà a nostro carico -aggiunge Alberti -. E così entrerà in campo la Croce Bianca Mariano, che porta l’esperienza del centro tamponi, ma non solo»

«Toccherà alla Protezione civile - spiega - , alle associazioni del territorio, anche quelle sportive non solo marianesi, mettersi all’opera. Una macchina organizzativa che va preparata e poi fatta funzionare in maniera perfetta. Siamo consapevoli che non sarà semplice, ma è una sfida che abbiamo accettato e che porteremo a termine».

Guido Anselli

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