Ospedali, effetto riapertura
Pochi posti ed è subito caos

Aumentano feriti e malori, ma letti occupati dai pazienti Covid. Molti restano “parcheggiati” in Pronto soccorso

È di venerdì che al pronto soccorso del Sant’Anna c’è la fila di persone in attesa. Anche con necessità di cura molto importanti. Sono giorni difficili per il personale sanitario al lavoro, impegnati in nottate definite «da incubo». Va peggio ovviamente per i pazienti, in maggioranza anziani con patologie croniche, sistemati sulle barelle nei corridoi, costretti ad aspettare giornate intere prima di salire nei reparti. Ci sono persone anche di novant’anni che aspettano in condizioni precarie un letto.

Il problema non è tanto il Covid quanto tutti gli altri bisogni di cura.

Tra sabato e domenica notte c’erano nel reparto di emergenza una settantina di persone in cura. Ancora ieri pomeriggio il Sant’Anna stava gestendo solo in pronto soccorso 71 pazienti, di cui 46 già in trattamento e 25 in coda. Con un’attesa media che oscillava tra le 12 ore per un codice verde e le 7 ore per un codice giallo. La stessa Asst Lariana conferma che la pressione ordinaria dallo scorso week end è tornata ad essere alta.

Il pronto soccorso non riesce a smaltire i tanti pazienti che ha in pancia e le ore d’attesa si accumulano. Diverse cittadini hanno segnalato parenti e cari sistemati sulle barelle. Sopra, nei reparti, i posti letto non si trovano. C’è da dire che il Sant’Anna è il principale ospedale impegnato nella lotta al Covid ed ha ancora in cura 169 pazienti, all’incirca un 30% della sua dotazione letti complessiva. La quantità di pazienti Covid altrove è inferiore.

Detto che anche altri ospedali, come il presidio di Cantù e il Fatebenefratelli di Erba, hanno un numero di contagiati ancora rilevante.

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