Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 21 Aprile 2022
Platea internazionale dopo tre anni
Ma niente russi al Concorso di piano
Cantù - Segnale di ripresa in un 2022 che vuole essere all’insegna del rilancio post coronavirusVia il 3 maggio con 25 giovani musicisti di altissimo livello. Nessuna esclusione, ma forfait da Est
Un’edizione importante, che raggiunge un traguardo rotondo. Un’edizione che vuole simboleggiare la ripartenza e anche mandare un messaggio di pace, perché, «la musica non fa morti, li fa la guerra».
Edizione numero trenta del Concorso Internazionale per Pianoforte e Orchestra Città di Cantù, che dal 3 al 7 maggio porterà sul palcoscenico del Teatro Fumagalli giovani talenti provenienti da tutto il mondo, accompagnati come sempre dalla Filarmonica Mihail Jora di Bacau, sotto la direzione del maestro Ovidiu Balan.
L’ultima edizione nel 2019
Ieri mattina la presentazione ufficiale, in municipio.
«Dopo due anni di stop (l’ultima edizione andata in scena è stata nel 2019, ndr) siamo orgogliosi di riaprire le porte della nostra città al mondo – le parole dell’assessore alla Cultura Isabella Girgi - e di farlo con un evento di rilievo come il Concorso Città di Cantù. Sono stati anni difficili, segnati dalla pandemia, ma ora che la situazione emergenziale volge al termine, questa amministrazione comunale intende stimolare il tessuto culturale cittadino, offrendo occasioni di svago e spensieratezza, con un obiettivo: ripartire con il “territorio” e tornare a vivere insieme la nostra Cantù».
Per questo, ha proseguito, si sta programmando un ricco cartellone di eventi estivi, e in autunno tornerà il Festival del Legno, questa volta ancor più in presenza.
Una nuova stagione che si inaugura con il Concorso Internazionale Città di Cantù, a cura della Nuova Scuola di Musica di Cantù, organizzato grazie agli sponsor, storici e nuovi, e anche al contributo del Comune, pari a 50mila euro. Due anni fa erano stati selezionati 32 pianisti, tramite una metodologia nuova, con provini a distanza per via telematica.
Balzani: «La musica deve unire»
Al momento in 25 hanno garantito la propria presenza, a causa delle difficoltà con i visti e del conflitto in corso. Per questo non ci saranno pianisti russi. Ma non è stata posta nessuna censura ai compositori, perché, ha rimarcato il direttore artistico del concorso Vincenzo Balzani, la musica deve essere punto d’incontro, creare unioni, mai divisioni: «Abbiamo convocato tutti i partecipanti, indipendentemente dalla nazionalità, e non abbiamo escluso le opere di nessuno storico compositore».
Non ha nascosto l’emozione Cristina Molteni, direttrice responsabile del Concorso, accanto al padre Giuliano, direttore esecutivo e fondatore della manifestazione, «si tratta di un’edizione particolarmente importante perché segue due anni di apparente inattività. Il Concorso, infatti, non ha potuto avere luogo nel 2020 e nel 2021, ma tutti gli attori coinvolti hanno continuato a lavorare instancabilmente».
Un grazie al Comune, agli sponsor e a alle famiglie canturine che hanno aperto la propria casa per ospitare i giovani artisti. «Il Concorso Città di Cantù – ha proseguito Balzani -, nonostante i suoi 30 anni di vita, rappresenta una novità nel panorama musicale mondiale, grazie alla sua formula rinnovata ed innovativa. I pianisti, infatti, avranno la possibilità unica di suonare direttamente con un’orchestra, come in un festival. Si tratta di un’occasione rarissima. In questo modo, il Concorso si figura come una sorta di trampolino, una rampa di lancio per i talenti che potranno accedere ad altri concorsi internazionali avendo già suonato con orchestre».
Porro: «Più forti degli ostacoli»
Un’edizione all’insegna della perseveranza, ha sottolineato il presidente della Bcc Cantù Angelo Porro, «Questo concorso è cresciuto negli anni, perché è sempre regnata la concordia, la volontà di lavorare insieme. E la volontà di proseguire è stata superiore agli ostacoli incontrati lungo il cammino»
Silvia Cattaneo
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