Pronto soccorso, i volontari
«A Cantù ospedale più sicuro»

Gli esponenti dell’Ordine di Malta aiuteranno ad evitare le intemperanze del passato

Al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate arrivano i volontari per il sostegno dei pazienti in attesa e dei loro familiari, non figure preposte a mantenere la sicurezza ma a garantire l’accoglienza, per prevenire ed evitare comportamenti sopra le righe e intemperanze che negli anni non sono mancati.

E, sempre per alzare il livello di sicurezza, il direttore generale di Asst Lariana Fabio Banfi ha annunciato che, entro l’inizio dell’estate, il Sant’Anna di San Fermo della Battaglia durante la fascia notturna verrà sigillato, creando un unico punto di accesso al presidio e dotando di badge tutti gli operatori in ingresso e uscita. Un progetto, quello che da ieri ha preso il via ufficialmente al Sant’Antonio, atteso da tempo a attivato ora dopo aver debitamente formato le persone coinvolte e dopo un periodo di prova sul campo.

A garantirlo saranno i volontari del Cisom Como, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – in totale 27 – che saranno presenti due per turno il lunedì e il venerdì dalle 19.30 alle 23.30. Ben identificabili grazie alla divisa arancione e a un tesserino di riconoscimento. Il servizio è stato previsto durante i giorni di maggior afflusso al pronto soccorso dell’ospedale di Cantù, che conta una media di 80 accessi al giorno. «Queste iniziative non fanno che sottolineare la radice solidaristica di questo territorio – ha commentato Fabio Banfi – e testimonia l’attenzione verso l’ospedale cittadino. I volontari garantiranno aiuto ai cittadini e agli operatori del pronto soccorso, che è una struttura che macina volumi importati di attività e dove più volte si è riscontrata l’assenza di elementi di deterrenza, il che ha costituito una forte criticità».

L’articolo completo nell’edizione de La Provincia in edicola venerdì 19 aprile

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