Scoppia la guerra del merletto
Cantù non si allea con Novedrate

Respinta dalla città del mobile la proposta di unirsi per avere il marchio Unesco. «Noi siamo molto più avanti e guardiamo solo all’Italia. L’esposizione in corso? No comment...»

Niente da fare. Cantù e Novedrate, a sentire la città del mobile, non potranno far parte di un progetto comune per candidare il merletto come patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. E poco importa se la richiesta arriva dall’assessore regionale Cristina Cappellini, assessore alle culture, identità e autonomia.

«Va bene, l’assessore può dire quello che vuole, ma mi sembra una cosa impossibile - dice Rita Bargna, la merlettaia che sta seguendo la candidatura di Cantù nella cordata del merletto italiano, mentre Novedrate è impegnata in quella europea - noi peraltro con la candidatura siamo avanti di due anni e mezzo. Loro hanno iniziato l’anno scorso».

L’assessore Cappellini è intervenuta in questi giorni alla mostra internazionale del pizzo di Novedrate. Che, a differenza di Cantù, intende perseguire una proposta con altri paesi europei.

«Stiamo portando avanti, e ormai è tutto pronto, l’iter - ricorda la Bargna - tutti i documenti richiesti, con la candidatura del merletto italiano, ormai sono pronti. Anche il Comune di Cantù ha quasi terminato. Presto consegneremo tutto».

Senza unirsi a Novedrate. «Il merletto italiano - ricorda inoltre la Bargna - comprende diverse realtà: Cantù è insieme a Venezia e, in tutto, i Comuni coinvolti sono 18. Non è così semplice tirarsi indietro. A parere mio, si continua quindi con il merletto italiano. Non so nemmeno se verrà approvata la candidatura di Novedrate con la Spagna e il Portogallo».

La Bargna, così come l’assessore alla cultura del Comune di Cantù Francesco Pavesi, ha visitato la mostra. Preferisce non entrare nel merito dell’argomento, sull’internazionale in corso a Novedrate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA