Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 07 Settembre 2016
Scoppia la guerra del merletto
Cantù non si allea con Novedrate
Respinta dalla città del mobile la proposta di unirsi per avere il marchio Unesco. «Noi siamo molto più avanti e guardiamo solo all’Italia. L’esposizione in corso? No comment...»
Niente da fare. Cantù e Novedrate, a sentire la città del mobile, non potranno far parte di un progetto comune per candidare il merletto come patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. E poco importa se la richiesta arriva dall’assessore regionale Cristina Cappellini, assessore alle culture, identità e autonomia.
«Va bene, l’assessore può dire quello che vuole, ma mi sembra una cosa impossibile - dice Rita Bargna, la merlettaia che sta seguendo la candidatura di Cantù nella cordata del merletto italiano, mentre Novedrate è impegnata in quella europea - noi peraltro con la candidatura siamo avanti di due anni e mezzo. Loro hanno iniziato l’anno scorso».
L’assessore Cappellini è intervenuta in questi giorni alla mostra internazionale del pizzo di Novedrate. Che, a differenza di Cantù, intende perseguire una proposta con altri paesi europei.
«Stiamo portando avanti, e ormai è tutto pronto, l’iter - ricorda la Bargna - tutti i documenti richiesti, con la candidatura del merletto italiano, ormai sono pronti. Anche il Comune di Cantù ha quasi terminato. Presto consegneremo tutto».
Senza unirsi a Novedrate. «Il merletto italiano - ricorda inoltre la Bargna - comprende diverse realtà: Cantù è insieme a Venezia e, in tutto, i Comuni coinvolti sono 18. Non è così semplice tirarsi indietro. A parere mio, si continua quindi con il merletto italiano. Non so nemmeno se verrà approvata la candidatura di Novedrate con la Spagna e il Portogallo».
La Bargna, così come l’assessore alla cultura del Comune di Cantù Francesco Pavesi, ha visitato la mostra. Preferisce non entrare nel merito dell’argomento, sull’internazionale in corso a Novedrate.
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