Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 30 Settembre 2019
Semafori e ciclabile per il Monnet
Mariano ottiene i fondi regionali
L’iniezione di 95 mila euro consentirà di mettere in sicurezza i pedoni e i ciclisti in città
Un’iniezione di 95 mila euro per mettere in sicurezza la fascia più debole che si muove sulle strade, ossia i ciclisti e pedoni. È questa la cifra che Palazzo Lombardia erogherà al Comune di Mariano, risultato destinatario dei fondi regionali stanziati nell’ambito del bando volto a sostenere gli interventi locali per ridurre l’incidentalità stradale. Coperta quasi la metà della spesa che si attesta a 200 mila euro, così l’amministrazione completerà un doppio intervento, la riqualificazione dei semafori e la realizzazione della ciclabile fino allo “Jean Monnet” di via Santa Caterina.
Steso dalla passata amministrazione e sempre da loro candidato al bando regionale, il progetto prende avvio dalla relazione “Strategie ed interventi di messa in sicurezza della viabilità comunale”, redatta dal Comandante della Polizia Locale, Matteo Caimi che aveva trovato nell’adeguamento dei semafori anche alle esigenze degli ipovedenti una prima risposta alla domanda volta a garantire maggiore tutela per quanti si muovono a piedi.
Interessati dall’adeguamento 20 su 28 semafori presenti in città. In modo particolare, i due semafori di via Isonzo, vicino all’ospedale, i tre che regolano in via Santo Stefano e i dodici impianti presenti nel quartiere Sant’Ambrogio. Ancora, quello in via per Cascina Amata, in via Per Cabiate e, infine, in via XXVI Maggio. Un volta rinnovati, il funzionamento sarà molto semplice. Grazie a un pulsante identificabile attraverso i segni in braille, i non vedenti potranno prenotare l’attraversamento che sarà scandito da un avviso sonoro che si farà intenso a ridosso del rosso.
Ma non solo, il cofinanziamento permette all’amministrazione di proseguire con il piano di riqualificazione di via Santa Caterina, realizzando una pista ciclo-pedonale che metta in collegamento via Fabio Filzi a via Meda, sfociando davanti allo “Jean Monnet” seguendo l’asse che corre da parte alla linea ferroviaria. Così si punta a convogliare quanti si muovono in bicicletta per raggiungere la scuola, lungo un percorso a loro dedicato e separato dalla strada.
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