Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 09 Ottobre 2020
Studente positivo al Jean Monnet
Tutta la classe finisce in quarantena
Mariano - La dirigente Spagnolo: «Isolamento fiduciario dei compagni, non dei professori». Il ragazzo era già a casa: aveva un parente contagiato. Lunedì è arrivato l’esito del tampone
Il primo caso di coronavirus che ha fatto scattare il protocollo sanitario all’interno dell’istituto superiore “Jean Monnet” non è di un alunno, ma di un suo parente. Un familiare risultato positivo al tampone, salvo poi svelare lo stesso amaro esito anche per lo studente a casa già da qualche giorno, così costringendo l’Ats a disporre la quarantena precauzionale per ognuno dei suoi compagni. Le lezioni in presenza sono “sospese” da martedì, ma solo per la sua classe: per tutte le altre proseguono regolarmente.
Quattordici i giorni di isolamento che devono effettuare i ragazzi, facendo nel frattempo il tampone per verificare la positività al coronavirus prima di poter rientrare in classe. Mentre il giovane colpito dal virus sta seguendo il percorso che lo porterà verso la guarigione, che dovrà essere certificata da due tamponi negativi effettuati a distanza di ventiquattro ore l’uno dall’altro come scritto sul sito del Ministero della Salute.
Oggi tutti a casa, per ognuno degli studenti in quarantena è stata attivata la didattica a distanza, fino ai primi di marzo una misura d’emergenza per andare incontro alle esigenze di chi non poteva seguire le lezioni in classe, oggi una consuetudine in via Santa Caterina. Tant’è che le 40 classi con più di ventidue iscritti sono state divise in due gruppi che a settimane alterne seguono la didattica digitale, mentre le restanti 38 fanno lezioni sempre in presenza.
«Il caso non è scoppiato a scuola, ma a casa dove l’alunno era già da qualche giorno perché uno suo parente è risultato positivo al tampone, poi anche lui - spiega la preside Leonarda Spagnolo - . È stata comunque disposta la quarantena precauzionale della classe, non dei docenti». L’eventualità era stata messa in conto dalla dirigente che ricorda i numeri dell’istituto, oltre 1700 studenti, che lo rendono il più grande della provincia. «Abbiamo tenuto grazie ai corretti comportamenti adottati, ma siamo in tantissimi: sapevamo poteva succedere».
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