Tanti per l’ultimo saluto a Florance
«Sempre protagonista, a cento all’ora»

Folla a Cabiate al funerale del canturino Fiorenzo Cattaneo, ex titolare del Triangolo di Novedrate. Un nipote: «Mai comparsa». Don Giovanni: «Si è speso per gli altri». Il ricordo di “Digei” Angelo

Dietro le quinte non c’è mai voluto stare Fiorenzo Cattaneo, sempre protagonista e mai comparsa nella propria vita. Non per niente, in un’estate sarda del 1978, s’era guadagnato il titolo di “Florance, le roi de la Briance” che nessuno potrà più portargli via. Anche se per l’amata moglie, per la sua Teresa, con la quale tra un mese avrebbe celebrato i 40 anni di matrimonio, resterà il suo Fiore.

Una vita spericolata che si è spenta a 70 anni, portato via dal Covid una manciata di ore dopo la diagnosi del virus, che ha avuto ragione della sua salute fiaccata. Ieri sono arrivati in tanti davvero nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente a Cabiate per dargli un ultimo saluto.

Nel paese dov’era nato

La famiglia ha voluto che il funerale si tenesse nel paese dove era nato nel 1951, dove i nipoti ancora portano avanti la falegnameria di famiglia, e al quale era sempre rimasto legato. Amici e parenti si mettono in tasca la foto che i suoi cari hanno voluto condividere, un bel ritratto e un invito autentico e senza retorica “ricordatemi con allegria”. Difficile non pensare a quando in tasca si infilavano le tessere della sua discoteca, Il Triangolo di Novedrate, dove intere generazioni hanno trascorso la stagione più spensierata della propria vita.

Per questo non è mancato alla funzione il sindaco novedratese Serafino Grassi. Fedele a se stesso, il Florance, persona e non personaggio. Conosciuto anche lontano da Cantù per le sue esilaranti incursioni radiofoniche su Radio Deejay, in “Ciao belli” e “Sciambola”, con il Ranzani. San Fiorenzo Cattaneo, il santo che parlava ai mobili. A dirgli addio è arrivato “Digei” Angelo, al secolo Domenico Raffaele, voce e autore di quelle trasmissioni: «Fiorenzo era una persona unica, riusciva a rimanere se stesso in qualunque occasione. Era così e basta, non si adattava, lui era sempre Florance, estremamente generoso, ci mancherà tantissimo». Si erano conosciuti quando era ancora un ragazzo di Seregno, «ha avuto fiducia in me - continua - e mi ha dato l’opportunità di stare alla consolle nel suo locale anche se ero giovane. Anni intensi, in cui eravamo una vera e propria famiglia. Al di là del lavoro e della radio, io sento davvero di avere perso un familiare, lo considero tale».

Due arpe e il violino

Un legame umanissimo che aveva testimoniato anche Dj Albertino, voce storica di Radio Deejay e oggi direttore artistico di Radio m2o. La felicità è ciò che muove le nostre vite, ha sottolineato don Giovanni Piazza nella funzione, accompagnata dalla musica di due arpe celtiche e un violino, e ha invitato a pensare Fiorenzo Cattaneo accolto nel regno di pace del Signore, dove raccoglierà i momenti importanti della sua vita, «quanto si è speso per gli altri, per la moglie e per gli amati nipoti».

Proprio i nipoti hanno dedicato una lettera al caro zio «ironico, mai banale, amante della vita, generoso», che non ha mai voluto essere comparsa «ma sempre protagonista, vivendo a 100 all’ora», perché la vita è una sola, e che ha lasciato loro mille racconti per ricordarlo con un sorriso. Commossa Antonella Colzani, assessore canturino e sorella della moglie Teresa, nel salutarlo un’ultima volta: «Unico nel bene e nel male, mai banale e sorprendente. Il tuo Teresin è distrutta ma noi le saremo vicini, come volevi tu».

Silvia Cattaneo

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