Truffa dello specchietto
Mariano, identificata la moto
ma la targa era clonata

Denuncia contro ignoti alla polizia locale. L’episodio in via Isonzo, ripreso dalle telecamere. Poi la beffa: è di un ignaro proprietario del centro Italia

Si è chiusa con una denuncia contro ignoti la truffa dello specchietto avvenuta in via Isonzo a Mariano. Perché il casco integrale indossato dal motociclista per proteggersi dalle cadute, gli ha permesso di celare il suo viso alle telecamere del sistema di videosorveglianza comunale che, invece, hanno ripreso tutto l’episodio consumato a pochi passi dell’ospedale “Felice Villa” . A nulla è valso l’utilizzo della targa per risalire all’identità dell’autore del gesto visto che era stata clonata a un’ignaro cittadino residente in centro Italia.

Le indagini in un vicolo cieco

I fatti si sono mostrati chiari agli occhi della Polizia locale che ha raccolto la denuncia contro ignoti a fine estate. Un uomo a bordo di uno scooter si è accostato a una macchina, spiegando alla donna alla guida di essere stato colpito dal suo specchietto. La signora di mezza età è scesa quindi dall’auto per verificare i possibili danni, ma è così rimasta vittima di un copione ormai rodato dal malvivente che, alla fine, è riuscito a farsi consegnare 100 euro in contanti per sistemare il presunto ammacco alla carrozzeria.

Ma all’uomo non è bastata la truffa. Perché percorsi pochi metri, il centauro ha fermato nuovamente la donna che di nuovo è scesa dalla macchina. Ma proprio mentre la signora girava intorno all’abitacolo, il malvivente ha allungato le mani per rubare la borsa lasciata sul lato del passeggero dalla proprietaria che, però, subito si è accorta del furto. Così si è messa davanti alla moto per impedire la sua ripartenza, rimediando una caduta, ma salvando la borsetta.

Agli agenti della Polizia locale è spettato il compito di ricostruire l’accaduto. Ma a nulla è valso l’ausilio delle telecamere perché la targa immortalata era stata clonata da un’ignaro residente del centro Italia. Così non è rimasto altro che sporgere una denuncia contro ignoti dal momento che il casco indossato dal malvivente per proteggersi da eventuali cadute, come detta il codice della strada, gli ha anche permesso di celare il suo volto al sistema di videosorveglianza comunale.

Il precedente a Carugo

Non la prima volta che il Marianese si scopre vulnerabile alla truffa dello specchietto. A metà agosto era successo a un anziano di 74 anni quando, a Carugo, un ragazzo in sella al proprio scooter gli aveva intimato di accostarsi per valutare i danni alla moto causati dallo specchietto. Sceso dall’auto, il motociclista è riuscito a sfilare il Rolex dal polso del pensionato che, nel tentativo di fermarlo, è caduto, riportando delle ferite per le quali è stato necessario l’arrivo dell’ambulanza. «In queste situazioni, l’invito è quello di non scendere dalla macchina e prendere il cellulare per chiamare le forze dell’ordine sul posto» ha spiegato il comandante della Polizia locale, Angelo Bossi.

«Questa è l’unica cosa da fare quando si viene fermati da questi personaggi che sostengono di essere stati colpiti o urtati dallo specchietto - ha aggiunto - . Davanti alle loro richieste, bisogna rispondere che si preferisce chiamare le forze dell’ordine, siano la Polizia locale o i Carabinieri, per rilevare l’incidente».

Silvia Rigamonti

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