Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 30 Settembre 2018
Vertemate vota all’unanimità
«No al nuovo impianto rifiuti»
Il Comune sta con i residenti contro il piano di “Nuova Terra”: «Arriverebbe il 350% di spazzatura in più con disagi anche per il traffico»
Dall’amministrazione comunale vertematese arriva l’appello alla popolazione per una «vera e propria mobilitazione, ognuno per le proprie possibilità», contro l’ipotesi del progetto di ampliamento dell’impianto di compostaggio di via Prà Siria, che chiede di triplicare la propria capacità.
Per questo i cittadini hanno già dato vita a un comitato, “Pastura da Vivere”, che organizzerà a breve un’assemblea pubblica e avvierà una raccolta firme.
E per questo venerdì sera, in consiglio comunale, è stata presentata una mozione, a firma del vicesindaco Damiano Rivolta, approvata all’unanimità da tutta l’assemblea, per darle maggior peso politico. Il progetto ormai è noto, la società La Nuova Terra srl, che gestisce l’impianto che si trova appunto in zona Pastura che si occupa di recupero e messa in sicurezza di rifiuti speciali non pericolosi, in marzo ha presentato in Provincia domanda per ampliare la 4mila metri quadrati a 9.950 la platea esistente, finalizzato all’aumento dei rifiuti trattati da 5.200 tonnellate l’anno a 23.500, con un incremento del 350%.
Il sindaco Maurizio Capitani aveva già espresso pubblicamente e in modo chiaro la contrarierà dell’amministrazione a questa proposta rivolgendosi alla Provincia, ovvero l’ente cui spetta l’autorizzazione dell’ampliamento.
Entro il 31 ottobre i soggetti portatori d’interesse potranno presentare le proprie osservazioni e senza dubbio lo farà il Comune, così come, a quel tavolo, vuole sedersi il comitato, guidato dal medico Carlo Peverelli, nato sulle ceneri di quello che già negli anni Novanta aveva fatto sentire la propria protesta, quando la gestione dell’impianto era di un’altra società. Due le problematiche principali che si ritengono connesse a tale ampliamento.
La prima, ha rimarcato il sindaco Capitani, i cattivi odori, «le ricadute negative in termini di emissioni odorigene, che già allo stato attuale si propagano periodicamente». E poi l’aumento del traffico: «Si ritiene che la viabilità obbligata per raggiungere l’impianto - si legge nella mozione -, costituita esclusivamente da strade di quartiere, non sia adatta per calibro e conformazione della sede stradale a sopportare il traffico pesante di autocarri, bilici e trattori con rimorchio in transito da e verso l’impianto».
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