Cara Provincia,
sono convinto che Luca Gaffuri è un leader. Un candidato di un partito debole che raccoglie 12855 consensi da cittadini che lo scelgono come rappresentante in Consiglio Regionale non può non essere un leader.
Certamente Gaffuri non è un leader che “fa sognare”; ma mi domando se, nella attuale situazione del nostro paese, servano leader (o presunti tali) che dicono che possiamo sognare e intendono la politica soprattutto come spettacolo, immagine, grandi feste; o se invece, dobbiamo ritenere leader, veri leader, persone che sanno ascoltare, dialogare, confrontarsi con le persone, le categorie, in modo tale che nella loro azione politica possano rappresentare non solo i problemi che gli vengono proposti, ma anche dei valori condivisi. Personalmente, non ho bisogno di un leader che mi faccia sognare, ma di una persona che conosco, con cui parlare e che mi aiuti a vivere meglio ed a costruire un futuro migliore. Due parole sui “ragazzi dell'oratorio”. Pensando ai tanti “ragazzi dell'oratorio” che negli anni hanno dato il loro tempo ed il loro impegno soprattutto nella politica e nella amministrazione locale, o a livelli istituzionali più alti, con generosità, capacità e competenza, vista la situazione attuale ci dobbiamo augurare e impegnare perché tanti “ragazzi dell'oratorio” scoprano e si preparino all'impegno politico e amministrativo, a cominciare dalle proprie comunità. Non è più solo utile: è necessario e urgente.
Renato Viganò
Caro Viganò,
cominciamo dalla coda. Tra i tanti "ragazzi dell'oratorio" - come ho scritto nel commento in questione - ci sono anch'io, per cui conosco con esattezza la portata e il valore dell'impegno di molti tra essi. Ma è proprio perché lo conosco che, nei confronti dei partiti, sono ancora più severo, notandone l'impermeabilità a qualsiasi vero elemento di novità e il cinismo nell'utilizzare la generosità e la buona fede altrui senza lasciarsi scalfire. La crisi dei partiti e della politica ha origine anche lì, nell'aver trasformato in mestiere una passione, chiudendo le porte nel timore che qualcuno mettesse le mani sulla cassaforte, dimenticando che la testa e il cuore sono più importanti delle tasche. «I have a dream». Ho un sogno: è la frase che ha reso celebre Martin Luther King. È quella capacità di visione che noi cerchiamo in un leader, non lo spettacolo, le immagini, le grandi feste. Lei dice di accontentarsi di una persona che conosce, con cui poter parlare e che la aiuti a vivere meglio: per questo però è sufficiente un buon amministratore di condominio. A me non può bastare. Con stima.
Giorgio Bardaglio
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