Vorrei dire grazie al vostro giornale che ci informa degli scandali, dei soprusi e dei privilegi dei nostri politici locali.
Ieri mattina passando davanti alla casa del nostro caro sindaco ho visto che c'era un enorme cartello contro una decisione riguardante le mense per i bambini delle scuole e che ricordava gli sprechi di quest'amministrazione e i premi vergognosi concessi ai dirigenti comunali in tempi di profonda crisi per tutti. Siamo uno strano popolo, noi italiani e noi comaschi, non ci scandalizziamo più e i nostri politici non si vergognano più di nulla.
Anzi, fanno finta di sorprendersi quando apprendono del disinvolto uso dei beni pubblici. Il direttore generale di Palazzo Cernezzi, pagato molto perché fa bene il suo lavoro, si sveglia e chiede relazioni sui garage comunali affittati a prezzi di saldo.
Io credevo che un direttore per controllare tutto non dovesse attendere le notizie dei giornali. Vergogna è l'unica parola che mi viene in mente. Siamo messi male, almeno noi comuni mortali, e il segnale che la politica dà è disarmante: inefficienza, sprechi e vantaggi personali. Spero che ce ne ricorderemo tutti quando saremo chiamati al voto.
Giuseppina Mancinelli
Gentile signora Giuseppina,
quando un popolo non ha più la forza di scandalizzarsi, di indignarsi e dire basta, crea le premesse perché sul volto dei suoi rappresentanti non compaia più nemmeno l'ombra di quel rossore che di norma, nelle persone oneste, tradisce la vergogna. Ecco perché diciamo che questi politici sono, salvo eccezioni, senza ritegno
Ma non disperiamo. Vede, i comaschi sono gente di buon comando, lenti all'ira e pronti alla generosità, non amano la rissa né le adunate chiassose, finché è possibile vogliono vivere tranquilli, ma se qualcuno pensa che la loro pazienza sia infinita come quella proverbiale di Giobbe, si sbaglia di grosso. La morale è una sola, ma l'ha già scritta lei.
Pier Angelo Marengo
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