Un personaggio come Mario Draghi costituisce motivo d'orgoglio per l'Italia e bene ci rappresenterà al vertice della Banca europea. La lettera "segreta" che la BCE ha inviato al governo italiano costringendolo ad intervenire per porre freno alla crisi economica è stata ispirata da lui e di questo bisogna dargli merito. C'è però un argomento che non mi convince: la sua richiesta eliminare subito le pensioni d'anzianità.
Il lavoratore che ha versato un terzo della sua retribuzione per 40 anni non avrà la pensione se non avrà compiuto almeno 65 anni. E l'operaio che ha iniziato a versare contributi a 15 anni dovrà lavorare per 50 anni. E' sensato che per godere di qualche anno di pensione si debbano versare contributi per mezzo secolo? Intanto il dott. Draghi è felicemente pensionato dall'età di 59 anni con un netto di oltre 8.000 euro al mese. Con questo gruzzolo in tasca sta andando a ricoprire un ruolo delicato che comporta uno stipendio faraonico. Beato lui, ma gli voglio fare una proposta. Accetterò che la mia pensione d'anzianità venga messa in discussione se lui rinuncerà alla propria pensione fino all'uscita definitiva dal mondo del lavoro.
Marco Antonio Brenna
Como
Proposta ragionevole: in momenti di crisi chi sta in alto dovrebbe dare l'esempio. Peraltro quello di Draghi è un diritto acquisito.
Certo, diventa urgente mettere un tetto alle cosiddette pensioni d'oro, che sono uno scandalo tutto italiano. Ma credo che ci sia ben altro contro cui puntare l'indice. Basti pensare che l'ormai ex governatore della Banca d'Italia ci rimette a cambiare incarico, perché dai 757 mila euro percepiti dall'Istituto di via Nazionale scende a una cifra inferiore alla metà (circa 350 mila euro) che costituisce il compenso del presidente della Bce uscente, Jean-Claude Trichet. Insomma, come li paga l'Italia, non li paga nessuno. Ma abbia fiducia: vedrà che prima o poi l'Europa ci chiamerà a rapporto anche per questo.
Pier Angelo Marengo
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