Mi permetto di scrivervi riguardo la riapertura delle fontanelle nel quartiere di Ponte Chiasso. Avevo già inoltrato tale richiesta con un'altra lettera il 12 aprile u.s., e la ringrazio sinceramente per avermi risposto. Purtroppo, però, nessuno ha pensato di riattivare la fontanella dei giardini di Piazza Anna Frank. Le ultime settimane sono state particolarmente calde e ancora l'estate non è finita, ma agli abitanti di Ponte Chiasso che passando volessero bere un sorso d'acqua e cerca un po' di refrigerio ciò non è permesso. Se il problema è quello di economizzare sullo spreco di acqua, si potrebbe ovviare modificando il rubinetto e metterlo a pulsare.
Provo a riproporre questa richiesta, che sembra così «impossibile», nella speranza che qualche persona competente dell'amministrazione comunale possa leggerla e, anche se in ritardo, possa far riaprire la nostra fontanella.
Martino Molteni
Ponte Chiasso
Ricordo bene la sua lettera e sinceramente, non avendola più sentita, pensavo che il banalissimo problema da lei segnalato fosse stato risolto.
Non credo che l'ostacolo sia quello di economizzare un po' d'acqua. Credo piuttosto che siamo di fronte all'ennesimo episodio di sciatteria, approssimazione, pressappochismo che contraddistingue l'atteggiamento di chi amministra questa città.
Perché, fatte le debite proporzioni, se «La fontana malata» del Palazzeschi, con il suo incedere onomatopeico fatto di «Clof, clop, cloch», è l'immagine poetica della sofferenza, la fontana muta di piazza Frank è la sintesi plastica del degrado di una città, che in certi quartieri si fa ancor più evidente.
Lei, caro Molteni, è ammirevole per la sua dedizione a Ponte Chiasso e per la passione che mette in tutto quello che fa. In ogni rione di Como ci vorrebbe un'antenna come la sua. Ma, me lo lasci dire senza offesa, la sua è anche una voce che grida nel deserto. Facciamo da soli: cerchiamo un idraulico.
Pier Angelo Marengo
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