Apprendo da La Provincia che hanno deciso di continuare i lavori delle paratie e che il direttore degli stessi è sempre l'ing. Viola. Ma... ho letto male? Lo stesso non risultava indagato proprio in merito a questi lavori ? Forse ho anche male interpretato la notizia che la ditta Sacaim stia attraversando un brutto momento e non si escluda un fallimento.
Mi chiedo come abbiano potuto prendere una simile decisione, quando ci sono di mezzo Procura e Finanza? Forse farebbero bene ad ascoltare i comaschi che esprimono con fermezza il desiderio di riavere il loro lungolago al più presto, senza correre rischi di un eventuale fallimento della Sacaim che comporterebbe anni di fermo cantiere.
Inoltre si parla di una spesa di 4 milioni; ma come si fa a investire, nell'incertezza in cui è calata tutta questa vicenda, simili cifre?
Chiunque abbia un po' di buon senso si rende conto che questa faccenda è ingarbugliata, poco trasparente e con tutti i presupposti per finire male. Mi auguro che vengano presi provvedimenti per evitare l'ennesimo flop di quest'amministrazione che ricade sempre sulle nostre spalle.
Annamaria de Piano
Como
Evitare l'ennesimo flop, dice lei. Ma a questo punto, comunque vada a finire, la città ne esce sconfitta. Lasciamo lavorare la Procura della Repubblica, che è una garanzia per tutti i cittadini onesti. E per il resto speriamo che la buona stella ci risparmi altri disastri. Poi la parola tornerà agli elettori, e allora vedremo se tutta questa protesta troverà nel segreto dell'urna i riscontri che oggi sembra promettere.
E' vero, i cittadini non vengono ascoltati, ma non vedo alternative. A meno che i comaschi non si decidano a fare quel che hanno fatto i cittadini di Parma. Ma, a fronte di tanta indignazione verbale, non mi pare che in riva al Lario ci siano in giro molti "indignados" disposti ad occupare la piazza e a restarci fino alla cacciata del podestà. Ergo, in democrazia non resta che il voto.
Pier Angelo Marengo
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