In questi giorni di feste ho potuto gironzolare con più calma per la città e godere della sua effetti viva bellezza ma anche inorridire davanti a tanta trascuratezza. Mi permetto di segnalare due luoghi che gridano vendetta.
La fontana dei giardini a lago: almeno che sia messa in condizione di funzionare e sia sistemata in modo decoroso. Com'è possibile che in una città d'acqua, che galleggia su un bellissimo lago, ci sia una fontana ridotta così?
La diga foranea: altro luogo ricco di fascino in condizioni pietose. Una riverniciata alla ringhiera storica e la sistemazione della piazzetta, quale esborso possono richiedere che un capoluogo di provincia lombardo non possa sostenere? Quella passeggiata sul lago finisce con un pannello traforato rosso di quelli dei lavori... perennemente in corso.
Sono piccole cose rispetto allo scempio del più bel lungolago d'Italia, ma proprio per questo si potrebbe metterci mano. Se ogni comasco donasse anche solo un euro, probabilmente queste due piccole perle sarebbero sistemate. Questa città resta splendida, ma è gestita malissimo. E non per colpa dei suoi cittadini che purtroppo sopportano davvero tutto.
Alessio Introzzi
Como
La soglia di sopportazione dei comaschi è stata fino ad oggi molto alta. Direi anche troppo. Ci siamo chiesti spesso in questi anni che cosa deve ancora accadere per dare una scossa a questa città, e non abbiamo trovato risposta. Lei porta due esempi. Ce ne potrebbero essere, purtroppo, molti altri, ma il punto è che, con le casse comunali esauste, rischiamo soltanto di parlarci addosso.
Mettere mano al portafogli? Come giornale ci abbiamo provato appoggiando l'iniziativa della Famiglia Comasca di donare un albero alla città, che ha già raccolto fondi sufficienti per mettere a dimora oltre cinquanta piante. Forse bisognerebbe unire gli sforzi e coordinarsi, tenendo ben presente che il momento non è dei migliori.
Pier Angelo Marengo
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