Cara Provincia,
voglio sottoporre alla tua attenzione il tema della presentabilità fisica della città per le devastazioni dei graffitari. Basta una camminata per le vie, non solo quelle della movida ma anche quelle poco frequentate, o sulle passeggiate di Villa Olmo e Villa Geno per notare un degrado da città dell'Est anni '50.
Vi invito ad iniziare una campagna martellante che coinvolga il Prefetto perché nelle sue riunioni periodiche con le forze di Polizia ponga come tema centrale il controllo della città, che comincia col fare in modo che i graffitari che agiscono di notte siano colti sul fatto e costretti, al di là delle sanzioni penali e amministrative, al risarcimento immediato del danno. Vanno intensificati i pattugliamenti notturni, tenendo presente che un'operazione pianificata di controllo dovrebbe partire con l'appoggio delle associazioni di categoria e in particolare della Proprietà Edilizia, magari con un'azione congiunta di pulizia delle facciate. Como per la sua storia, per la sua identità costruita con laboriosità e sacrifici nei secoli, merita questo sforzo, soprattutto in vista dell'Expo che la potrebbe mettere in evidenza per un turismo che valorizzi le sue potenzialità legate al paesaggio e alle testimonianze monumentali e architettoniche. Chiedo troppo?
Giovanni Peduzzi
Como
Gentile signor Peduzzi,
lei non chiede troppo: sta semplicemente interpretando i sentimenti di tutti i comaschi che amano questa città e fremono di rabbia impotente nel vederla così trascurata. Il problema è antico, ma poiché si trascina irrisolto da anni, è più che mai attuale, quindi ben venga il suo salutare richiamo. Perché il rischio è che, anche in sede istituzionale, ci si dimentichi che l'immagine di una città a vocazione turistica si difende proprio cominciando da lì, da quegli insulti che la deturpano e la offendono. Per quanto ci riguarda, può essere certo che questo foglio farà la sua parte, come sempre.
Pier Angelo Marengo
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