Pensavo che le auto “blu” servissero ai nostri amministratori solo per motivi istituzionali, per trasferirsi quindi dalla loro sede nei vari luoghi dove necessiti la loro pubblica presenza, senza incidere sui loro miseri indennizzi.
Non sapevo che “servizio pubblico” fosse anche quello di andare e venire dalla propria abitazione e quindi a carico dei contribuenti. Credevo che il signor Carioni si recasse al lavoro con mezzi propri, come fanno tutte le persone normali, per poi usare l'auto di servizio solo nei casi di pubblica necessità. Evidentemente mi sbagliavo! Comunque sia, se è giusto così, tenga duro signor Carioni, non si faccia intimidire dalla stampa faziosa, dorma sonni tranquilli! La Lega è dura, pura e trasparente! È Roma ad essere ladrona! E qui da noi anche le Trote si guadagnano lo stipendio col sudore della fronte. La Lega non può essere paragonata agli altri partiti: nepotisti e intrallazzatori, magari anche con fondi all'estero. La Lega è diversa! Non guarda in faccia nessuno! Speriamo che gli elettori, notoriamente di corta memoria, non si facciano distrarre dalle sciocchezze.
Aldo Maero
Como
Non credo proprio che l'andirivieni dalla propria abitazione al luogo di lavoro possa essere configurato come servizio pubblico e quindi a carico dei contribuenti. In questa rubrica l'abbiamo scritto a chiare lettere: si tratta di un privilegio incomprensibile e, di questi tempi, intollerabile. Ai comuni cittadini è consentito al massimo di detrarre le spese per la produzione del reddito: non vedo perché il presidente Carioni - o chiunque per lui - debba costituire un'eccezione.
Sono comportamenti disdicevoli, che la Casta ha purtroppo elevato a sistema: allarghiamo il discorso alle migliaia di enti (moltissimi inutili) di questo Paese e avremo una pallida idea di quel che ci costa mantenere un simile apparato.
Comunque, per nostra fortuna, a Como c'è una Procura della Repubblica: attediamo fiduciosi.
Pier Angelo Marengo
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